Oggi, lunedì 17 gennaio, alcuni studenti siciliani tornano a popolare le classi degli istituti, mentre per altri le scuole restano ancora chiuse. Nelle scorse ore molti sindaci hanno emanato, di concerto con le Asp, nuove ordinanze di chiusura: si esplicita che spetta ai dirigenti scolastici decidere se procedere con la Didattica a Distanza.
Così la situazione in Sicilia, ancora in “zona gialla” ma caratterizzata da numerosissimi Comuni in “zona arancione”, appare tutt’altro che omogenea. Ecco per chi suonerà la campanella.
Catania, Messina e Palermo: scuole aperte
Nel corso delle scorse ore si è tenuta una nuova riunione dell’Anci, al termine della quale è stato annunciato che sia a Palermo che a Catania si tornerà in classe già oggi.
“Domani a Palermo si ritorna a scuola in presenza, ma servono norme più chiare – ha precisato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – . In Sicilia le condizioni strutturali della sanità e delle aziende sanitarie non reggono all’impatto dell’aumento progressivo dei contagi”.
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Scuole chiuse nel Trapanese
Decisioni diverse a Trapani, Salemi, Marsala ed Erice: in questi territori i giovani studenti resteranno ancora a casa. Scuole chiuse anche a:
- Petrosino (per 10 giorni);
- Castellamare del Golfo (fino a sabato 22 gennaio).
Anche a Paceco, si opta per la DaD fino al prossimo 26 gennaio.
Scuole chiuse ad Agrigento
Cancelli chiusi anche per gli istituti presenti ad Agrigento. Stessa decisione a Licata, tra le tante “zone arancioni” dell’Isola: le scuole rimarranno inaccessibili fino al prossimo 26 gennaio.
A Siracusa Tar sospende ordinanza
Il Tar ha sospeso l’ordinanza emanata dal sindaco di Siracusa: ciò significa che anche qui gli studenti torneranno in classe. Una situazione già verificatasi a Messina, Palermo e Agrigento.
“Il ministero dell’Istruzione ha impugnato l’ordinanza del Comune di Siracusa – ha annunciato il primo cittadino di Siracusa, Francesco Italia – , ritenendo non sufficienti il parere tecnico sulla situazione dei contagi in città fornito dall’Asp e l’ordinanza del presidente della Regione siciliana che consentivano ai sindaci di sospendere le attività didattiche in presenza nelle zone arancioni”.