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Coronavirus, altre sei regioni verso la zona bianca: ecco quali

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La situazione in Italia sembrerebbe esser migliorata: di fatto, dalla prossima settimana molte regioni dovrebbero passare in fascia bianca. Di seguito gli ultimi aggiornamenti sui cambi colore.

Da metà giugno, grande parte dell’Italia dovrebbe tingersi di bianco, in vista della diminuzione di contagi e dell’accelerazione della campagna vaccinale. Di fatto, grazie al nuovo monitoraggio dell’Iss previsto per oggi, dal prossimo 14 giugno altre sei regioni dovrebbero passare in zona bianca.

Le zone interessate sarebbero:

  • Lombardia;
  • Lazio;
  • Piemonte;
  • Emilia Romagna;
  • Puglia;
  • Provincia autonoma di Trento.

Successivamente, il passaggio dovrebbe riguardare altre regioni, compresa la Sicilia: per questa, il cambio colore sarebbe previsto per il prossimo 21 giugno. L’ultima regione che dovrebbe passare in zona bianca è la Valle D’Aosta, a partire dal 28 giugno.

Attualmente le regioni che si trovano in zona bianca sono la Sardegna, il Molise, Friuli-Venezia-Giulia, Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo.

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La situazione in Sicilia

In Sicilia non si registrano dati Covid preoccupanti.  Tuttavia, l’isola dovrebbe ancora attendere per divenire “bianca”, almeno fino al già citato 21 giugno.

In Sicilia, ieri, sono stati registrati 284 nuovi positivi a fronte di 7361 casi totali. Tre i decessi, è stato registrato un nuovo ingresso in terapia intensiva, per un totale di 38 ricoverati nei reparti. L’incidenza per 100 mila abitanti è a quota 40 rendendo la Sicilia la regione con quella più alta in Italia. 

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, in Sicilia è stato sospeso il vaccino AstraZeneca sotto i 60 anni a seguito di una circolare.

“Alla luce delle recenti notizie di stampa – si legge nella circolare a firma del direttore del Dasoe  – relative alle posizioni assunte dal presidente del Comitato tecnico scientifico, in riferimento al bilancio rischi-benefici, circa la somministrazione del vaccino Vaxzevria (di AstraZeneca) ai soggetti di età inferiore ai 60 anni, e in attesa di un pronunciamento ufficiale da parte del medesimo organo, si dispone in via cautelativa la sospensione con effetto immediato della somministrazione del vaccino AstraZeneca a tutti i cittadini di età inferiore ai 60 anni.