Scuola

Zona arancione in Sicilia: cosa cambia per la scuola

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Sicilia in zona arancione: cosa cambia per la scuola? Con il passaggio di colore, cambia nuovamente il sistema scolastico? Di seguito le precisazioni a riguardo.

Zona arancione in Sicilia, il passaggio di colore dell’Isola da giallo ad arancione non modifica orari e modalità della didattica. Dagli uffici che fanno capo all’assessore Roberto Lagalla spiegano: “A seguito del passaggio della Sicilia da zona gialla a zona arancione, per come previsto dalle più recenti disposizioni del governo nazionale, l’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale comunica che, ai sensi del DPCM 2 marzo 2021, ciò non determina alcuna variazione dell’attuale assetto organizzativo“.

Zona arancione in Sicilia: cosa cambia per la scuola

Scuole in generale aperte, dunque, ma con alcune eccezioni. “Resta ovviamente sospesa l’attività didattica in presenza nei Comuni individuati come zona rossa – sottolinea l’assessorato in una nota – o dove il rapporto tra contagi e popolazione ecceda il rapporto 250:100.000. Prosegue il monitoraggio sanitario della popolazione scolastica e la vaccinazione del personale docente e non docente“.

Nel resto d’Italia, invece, buona parte delle scuole sono chiuse: 6,9 milioni di studenti saranno costretti a seguire le lezioni a distanza. La scorsa settimana erano 5,7 milioni. Saranno quindi ulteriori 1,2 milioni gli alunni che dovranno rimanere a casa. L’incremento è concentrato soprattutto in tre Regioni: Lazio, Veneto e Piemonte.

La chiusura delle scuole riguarda in particolare 16 Regioni su 20. Coinvolta soprattutto la Lombardia con 1.401.813 alunni in DaD, la Campania con 944.993, il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l’Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231.

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I numeri però potrebbero aumentare se i governatori regionali delle zone ancora in arancione disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti (in quel caso si arriverebbe a 9 alunni su 10 in DaD).

Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola 372.743 bambini delle scuole dell’infanzia (il 26,8%), 575.915 alunni della primaria (il 22,1%), 365.721 alunni della scuola secondaria di I grado (il 21,3%) e parzialmente in alternanza al 50% 298.156 studenti delle superiori (il 10,7%).


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