Uno slogan femminista storico recita: “Il corpo รจ mio e decido io”. Eppure, a distanza di diversi decenni, il messaggio sembra non essere ancora chiaro a tutti, specialmente ai movimenti anti-abortisti che, spesso, decidono di appropriarsene e di stravolgerne il senso. Sta accadendo, in questi giorni, con l’ultimo manifesto dell’associazione anti-abortista Pro Vita e Famiglia, in circolo in diverse cittร della Penisola, che recita: “Il corpo di mio figlio non รจ il mio corpo, sopprimerlo non รจ la mia scelta“.
Il manifesto รจ apparso anche a Catania. Una lettrice ci segnala, infatti, l’affissione del cartello davanti al centro commerciale Katanรฉ. “Uno schiaffo in faccia a tutte le donne โ fa notare โ che negli anni sono morte a seguito di aborti clandestini e a tutte le donne che hanno dato la vita per permetterci, nel 1978, il diritto di scelta sul nostro stesso corpo. Il messaggio di quella pubblicitร รจ disinformato e pericoloso, oltre che anticostituzionale (essendo l’Italia un paese laico)”.
I cartelli erano giร apparsi a Roma qualche settimana fa, quando la capitale si era svegliata invasa da vele mobili che pubblicizzavano lโennesima campagna anti-aborto. Le reazioni e le polemiche non si erano fatte attendere e, in risposta ai cartelli di Pro Vita e Famiglia, ci si era mobilitati contro quella che rappresenta un grave attacco nei confronti dei diritti delle donne. Le polemiche, tuttavia, non hanno impedito all’associazione di continuare ad affiggere cartelloni in altre cittร , rappresentando di fatto l’ennesimo attacco al diritto all’aborto.