A partire da domani, domenica 29 novembre, la Sicilia diventerà zona gialla, segno che i contagi sono in diminuzione e che gli indicatori presi in considerazione dal Cts vedono dei segnali di miglioramento nell’Isola. Ciononostante, alla Regione Siciliana si chiedono perché musei e parchi archeologici debbano rimanere chiusi. A lanciare la polemica è l’assessore ai Beni Culturali, Alberto Samonà.
“Fra i settori dimenticati e ignorati dal governo Conte c’è, neanche a dirlo, il mondo della cultura – dichiara l’assessore –: dal 3 dicembre, infatti, in vista del periodo natalizio saranno concesse ulteriori deroghe su tutto il territorio nazionale, ma i musei, i parchi archeologici, i teatri e gli altri luoghi della cultura pare siano destinati a restare inesorabilmente chiusi”.
Secondo quest’ultimo, inoltre, “siamo di fronte all’ennesima testimonianza, ove ce ne fosse bisogno, del fatto che, per chi governa il Paese, la cultura è niente più che un passatempo e non uno dei principali generatori di economia dell’Italia, come invece attestato da tutti gli indicatori nazionali”.