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Tomasi di Lampedusa e il Gattopardo: la storia della Sicilia durante il Risorgimento

Il Gattopardo è uno dei romanzi ambientati in Sicilia più famosi al mondo: ecco la storia della sua creazione per mano di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, raccontata nel giorno della sua prima pubblicazione.

La Sicilia ha fatto da sfondo a diversi romanzi e pellicole che sono passati alla storia per l’impatto che hanno avuto sul pubblico. Infatti, l’isola maggiore italiana e i suoi borghi, le cui caratteristiche sono rimaste praticamente invariate rispetto al passato, hanno spesso rappresentato lo scenario ideale per l’ambientazione di prodotti culturali anche molto differenti tra loro. Tuttavia, molte volte la Sicilia ha fatto da tela per le sue stesse storie, ed è proprio quello che si è verificato con Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la sua opera Il Gattopardo.

Lo scrittore ha infatti raccontato l’evoluzione storica della sua stessa terra attraverso il romanzo pubblicato postumo. L’opera fu un vero e proprio successo e sulla base di essa fu realizzato un film, giusto qualche anno dopo. Ecco quindi la storia della creazione del celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

L’autore: figura solitaria e seria

Giuseppe Tomasi di Lampedusa rappresenta sicuramente una figura interessante nel mondo degli intellettuali. Infatti, se diversi esponenti di questo ambiente sanno spesso essere esuberanti molti altri possono facilmente essere descritti come personaggi che preferiscono la tranquillità. Ed è questo il caso di Tomasi di Lampedusa, il quale sin dall’età più giovane ha sempre dimostrato più interesse per la lettura e “più per le cose che per le persone”, come lui stesso dichiarò.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu principe di Lampedusa, titolo ereditato dal padre con il quale non ebbe mai un rapporto idilliaco. Tuttavia, lo scrittore fu molto legato alla madre, dalla quale imparò anche la lingua francese. Tomasi di Lampedusa è uno degli intellettuali italiani che presero parte alla Prima Guerra Mondiale, vivendo il dramma della cattura in seguito alla disfatta di Caporetto, anche se riuscì poi a sfuggire agli amici e a tornare in Patria a piedi dal campo di prigionia in Ungheria.

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Tomasi di Lampedusa ebbe modo di frequentare l’ambiente letterario sia per la partecipazione a concorsi di quell’area, che attraverso la conoscenza del cugino Lucio Piccolo, noto poeta siciliano grazie al quale Giuseppe venne anche a contatto con Eugenio Montale e Maria Bellonci.

Il romanzo “rifiutato”

Il Gattopardo ha davvero rappresentato una grande delusione per Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il quale non ha potuto assistere al successo riscosso dal romanzo. Infatti, dal momento in cui l’uomo inizio a scrivere la sua opera a quando la completò e la spedì per la valutazione e l’eventuale pubblicazione, Il Gattopardo sembrava destinato a finire nel dimenticatoio.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse il romanzo tra il 1954 e il 1957 e, una volta pronto, lo spedì alle note case editrici Einaudi e Mondadori, le quali lo rifiutarono. L’autore dovette anche sorbire una forte critica di Elio Vittorini a proposito della sua opera, che fu peraltro portata avanti dall’intellettuale anche dopo l’evidente successo del romanzo. Nel frattempo, Tomasi di Lampedusa si ammalò e morì prima di poter avere la soddisfazione di vedere la fama del suo romanzo. Tuttavia, un anno dopo la morte dell’autore, l’11 novembre 1958 il romanzo fu pubblicato da Feltrinelli, grazie all’intervento di Giorgio Bassani. Inoltre, l’anno successivo Il Gattopardo fu insignito del prestigiosissimo Premio Strega: quasi un miracolo, se si penda alle recensioni precedenti dell’opera.

Il contenuto del romanzo è la storia della famiglia dell’autore, aristocratici siciliani di rango minore, e il protagonista dell’opera è il principe Fabrizio Salina, personaggio ispirato alla figura del nonno di Tomasi di Lampedusa. Ma ciò che è fondamentale è che il manoscritto non è puramente un racconto autobiografico rivisitato per la pubblicazione, quanto un vero esempio di romanzo storico. Infatti, in esso si racconta la storia della Sicilia durante il Risorgimento: dall’era borbonica fino all’arrivo dei Mille e di Garibaldi.

L’adattamento cinematografico

Il successo del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu tale che accadde qualcosa che lo stesso autore del libro avrebbe probabilmente ritenuto improbabile, dopo aver ricevuto tanti rifiuti. Infatti, il celebre regista Luchino Visconti propose e realizzò l’adattamento cinematografico del romanzo nel 1963, con attori del calibro di Burt Lancaster, nei panni del principe di Salina, Claudia Cardinale e Alain Delon. E per rimarcare ancora una volta il successo del soggetto, la pellicola fu insignita della Palma d’oro come miglior film al Festival di Cannes.

La Sicilia fu il luogo prescelto per le riprese, e in particolare i suoi palazzi ottocenteschi adatti ai temi e agli ambienti descritti nel romanzo. Molte scene vennero girate a Palermo: per citare alcuni luoghi interessati dalle riprese, Villa Boscogrande, piazza della Marina e piazza San Giovanni Decollato. Ma ancora, il Castello di Donnafugata è stato set di riprese e la stessa Catania, con diverse scene girate all’interno del Palazzo Manganelli.

A proposito dell'autore

Martina Bianchi

Con una laurea magistrale in Global Politics and Euro-Mediterranean Relations e una triennale in Scienze e Lingue per la Comunicazione, coltiva l'interesse per il giornalismo scrivendo per LiveUnict. Appassionata di lingue straniere, fotografia, arte e viaggi, mira ad un futuro nelle Relazioni Internazionali nel campo dei Diritti Umani, in difesa dei più deboli.

Coordina la Redazione di LiveUniCT da Maggio 2022.

Email: m.bianchi@liveunict.com