È ufficialmente arrivata l’offerta della cordata italo-americana rappresentata da Joe Tacopina, noto avvocato e dirigente sportivo a stelle e strisce, interessato all’acquisizione del Calcio Catania. Dopo un tira e molla durato settimane, tempo necessario per studiare le carte (soprattutto debitorie) e affondare il colpo, ieri l’annuncio ufficiale della proposta alla SIGI.
Anzi, per precisare, le offerte sono tre, di cui una prevede il rilevamento del 100% delle quote del Calcio Catania appartenenti oggi alla Sigi SpA; le altre due, invece, prevedono un ingresso, presumibilmente di maggioranza, per l’acquisto di quote rossazzurre.
Si è vociferato di offerta irrinunciabile della prima, ovvero dell’intero pacchetto, rispetto alle altre due offerte presentate da Tacopina & friends. L’annuncio è arrivato direttamente dall’interessato, che ha risposto alle decine di domande dei cronisti in modo leale. L’interesse è chiaro: voler riportare il Calcio Catania ai fasti di un tempo, prendendo come modello società all’avanguardia come l’Atalanta di Antonio Percassi.
Colpito dalla città, dal calore passionale dei tifosi e per la storia della matricola: sono questi i tre ingredienti che hanno fatto scattare la scintilla a Joe Tacopina, di origine siciliana da parte di madre. Tacopina nel Catania ci vede molto e lungo, a partire da quello che rappresentano i colori per la gente etnea, oltre che per meri interessi imprenditoriali; basti pensare al centro sportivo di Torre del Grifo, vero fiore all’occhiello del Sud Italia e, frasi fatte a parte, miniera dal valore inestimabile, qualora a pieno regime.
Tacopina, nel corso delle sue parole ai cronisti, ha ricordato con grande entusiasmo la vicinanza e l’incitamento alla squadra dei tifosi del Catania allo Stadio Olimpico, nella famosa sconfitta contro i giallorossi per 7-0. Un esempio lampante e chiaro di come il tifo catanese, anche se indirettamente, non lasci indifferente anche chi è lontano dai colori rossazzurri.
Adesso la patata bollente passa alla Sigi, che dovrà rispondere nel giro di un paio di settimana all’offerta presentata. Le opzioni sono diverse, a partire dalla cessione totale del pacchetto o all’entrata graduale di mister Tacopina. Al contrario, qualora rifiutasse l’offerta, inevitabilmente dovrà presentare i conti alla propria gente e tifoseria, attuando un piano industriale solido e duraturo, che possa fare a meno dei soldi americani rifiutati. È un’occasione che difficilmente si ripeterà e in Sigi lo sanno bene.
In ogni caso, comunque vada, bisognerà ringraziare la cordata di imprenditori catanesi riuniti in Sigi per aver salvato la matricola 11700, lo scorso tragico luglio.