Catania

Inizio scuola a Catania: soluzioni temporanee in attesa dei fondi nazionali

banchi scuola
Inizio scuola a Catania: il comune rende noto che si sta cercando di trovare delle soluzioni temporanee per permettere agli alunni di tornare in classe, in attesa dei fondi.

Inizio scuola a Catania: stando a quanto comunicato dal Comune di Catania, si continua a lavorare per superare gli ultimi ostacoli, in attesa che si possano attivare i cantieri per l’edilizia leggera e selezionare gli immobili che accoglieranno gli alunni poco più di 700, per un totale di 50 classi (meno del 3% del totale), che verranno sistemati appena saranno disponili i fondi che consentiranno al Comune di affittare i locali necessari.

L’Amministrazione comunale, insieme ai dirigenti scolastici, tuttavia, si sta adoperando per trovare soluzioni temporanee compatibili con l’attività scolastica, in gran parte già individuate, in attesa di quelle definitive che dipendono esclusivamente dai tempi del governo nazionale per trasferire i fondi necessari. È quanto emerso nel confronto nel corso della riunione promossa dall’assessorato alla comunale alla pubblica istruzione, retto dal Barbara Mirabella, al Palazzo della Cultura, con la partecipazione di tutte le altre istituzioni e gli enti di riferimento, sullo stato delle azioni anti covid messe a punto nella città di Catania: Roberto Lagalla, per la regione siciliana, il dirigente dell’ufficio scolastico regionale per l’ambito territoriale di Catania, Emilio Grasso, il commissario emergenza Covid Asp, Giuseppe Liberti, gli assessori comunali alle manutenzioni e protezione civile, Pippo Arcidiacono e Alessandro Porto e i rappresentanti di alcune organizzazioni sindacali.

“Abbiamo voluto questo incontro – ha detto l’assessora Mirabella – per continuare e aggiornare il lavoro avviato nei mesi scorsi, ancor prima dei decreti del governo, con l’obiettivo di predisporre al meglio il riavvio dell’anno scolastico per gli oltre 29 mila alunni delle scuole comunali, nel rispetto delle norme anticovid e delle esigenze esposte da dirigenti scolastici e insegnanti. Abbiamo avuto un confronto costante col mondo della scuola, i sindacati, con l’Anci che ha fatto da tramite con il ministero dell’Istruzione, con le aziende del trasporto pubblico. Grazie all’Amt ospiteremo nel parcheggio R1 di via Plebiscito le postazioni, coordinate da ASP, per la somministrazione dei test sierologici riservati agli operatori scolastici e degli asili nido comunali, sempre guardando alla sicurezza e alla tutela della salute come bene primario, associato all’altro diritto fondamentale che è quello allo studio con il ritorno dei ragazzi sui banchi di scuola”.

L’assessora Mirabella ha spiegato che “nei pochi plessi comunali su cui esistono difficoltà, appena arrivati i fondi per gli interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria, si provvederà a contrarre locazioni transitorie di locali privati o delle parrocchie. Ovviamente, nella primissima fase e solo in queste pochissime scuole, si provvederà con soluzioni organizzative interne che stiamo valutando insieme ai dirigenti scolastici, tenuto conto che attualmente il governo si è limitato a richiedere, in tutta italia, una rilevazione dei ‘fabbisogni’ per concedere finanziamenti per affitti e/o strutture modulari necessarie per avviare l’anno scolastico”.

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“Ci siamo ritrovati – ha affermato Lagalla – in un’esperienza assolutamente inedita, che possiamo affrontare al meglio solo con buon senso, prudenza, ascolto, rapporto con le famiglie, tracciabilità. Le lezioni non possono ripartire oltre il 24 settembre, perché ciò andrebbe a compromettere la validità dell’anno scolastico, ma ritengo che già dal 14 settembre si riuscirà a garantire un accesso il più ordinato possibile. La scuola avrà a disposizione nuovi fondi del ministero, che contribuiranno all’adeguamento alle norme anticovid, laddove non si dovesse esser pronti con i banchi monoposto sarà possibile fare ricorso a quello doppio a uso singolo, e inoltre in mancanza di distanziamento in un primo periodo, si potrà fare ricorso alle mascherine già a partire dai sei anni”.

“La giunta comunale – ha ricordato infine l’assessore Arcidiacono – in prospettiva, ha deliberato la riqualificazione di 15 edifici scolastici, con interventi di messa in sicurezza e prevenzione antincendio che prevedono un investimento di 5,7 milioni di euro dei fondi comunitari del Patto per Catania e altri tre milioni per riqualificare sette asili nido comunali”.