“Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l’ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni. Ecco perché nel pomeriggio il presidente Musumeci incontra il comitato tecnico-scientifico regionale”.
Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all’Assemblea siciliana. La Regione quindi dirà al premier che il 4 maggio in Sicilia deve cominciare la cosiddetta fase 2 anche se – ha avvertito l’assessore – “sarebbe un grave errore se la graduale apertura delle attività fosse valutata al di fuori della sicurezza dei lavoratori che deve posarsi su solide basi scientifiche e sanitarie”.
A breve quindi ci sarà una riunione del comitato tecnico e scientifico che valuterà il da farsi per presentare anche alcune proposte a Palazzo Chigi “con regole di distanziamento che saranno proposte anche al governo nazionale“, ha spiegato Razza. “Le Regioni non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività – ha detto ancora – Ma possono valutare degli step di apertura interloquendo con Roma però su basi scientifiche. Al prossimo incontro Stato-Regione rappresenteremo la nostra posizione”.