Attualitร 

Coronavirus, a che punto รจ l’epidemia in Sicilia? Risponde il dott. Ragusa

Coronavirus test tampone
A che punto dellโ€™epidemia siamo in Sicilia? Cosa non ha funzionato? I giovani sono soggetti a contrarre il virus? Abbiamo posto queste ed altre domande al Dott. Giuseppe Antonio Ragusa, per vederci chiaro e capire a che punto della situazione ci troviamo.

Prima di questo momento storico, la parola Covid-19 non avrebbe avuto un senso per la maggior parte di noi. Da settimane, perรฒ, ci siamo abituati a sentir dire e utilizzare i termini “epidemia”, “pandemia”, “distanziamento sociale”, “quarantena”. Ci siamo fatti tante domande e spesso, erroneamente, siamo caduti in errore, in notizie false e in dati non accertati.

Tuttavia bisogna tenere a mente sempre lo stesso consiglio: informiamoci solo tramite fonti affidabili, sentiamo il parere degli โ€œaddetti ai lavoriโ€, non lasciamoci allarmare da notizie per sentito dire e non cadiamo nella trappola delle fake-news. Per fare un po’ di chiarezza sulla situaziona attuale, LiveUnict ha voluto fare alcune domande al Dott. Giuseppe Antonino Ragusa, medico specialista pneumologo allโ€™ ICS Maugeri, di Sciacca (AG).ย 

In Sicilia a che punto dellโ€™epidemia siamo e cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni?

Questo รจ un quesito fondamentale per la gestione delle risorse che il nostro SSN puรฒ garantire per fronteggiare questa emergenza. รˆ plausibile infatti un aumento del numero dei contagi nei prossimi giorni e dunque dei casi che richiedano ospedalizzazione. A tal proposito, ritengo opportuno e saggio il lavoro delle autoritร  che mira ad individuare sul territorio nazionale strutture idonee all’accoglienza dei pazienti che necessitano di cure specifiche, non erogabili altrimenti. Ciรฒ che mi preoccupa รจ la possibilitร  di reperire tutto il necessario per la gestione del paziente affetto da COVID-19: dalle scorte dei farmaci per fronteggiare la problematica principale, la polmonite, che per il trattamento delle eventuali comorbiditร  (che incidono sul indice di sopravvivenza del singoloย  paziente), fino alla reperibilitร  di un numero sufficiente di ventilatori (per fortuna si ricevono sufficienti rassicurazioni in merito, attraverso donazioni e riconversioni di fabbriche per la costruzione di nuove unitร ) e di fonti di ossigeno in quantitร  utile per l’aumentata utenza. Infine, ma non meno importante, a preoccuparmi รจ la corretta fornitura di DPI, che permetta al personale sanitario di operare in sicurezza ed indispensabile a contenere il contagio.

Cosa non ha funzionato nel contenimento dei contagi?

Non รจ possibile individuare un unico evento, si tratta piuttosto di un concorso di cause a cui abbiamo partecipato un po’ tutti, forse sottovalutando il problema nei primi giorni. Le misure di contenimento che oggi stiamo attuando sono ad esempio necessarie, ma forse c’รจ stato un timing sbagliato, si รจ aspettato troppo tempo, favorendo ad esempio la nota โ€œtransumanzaโ€ di gente da nord a sud. C’รจ stata forse anche un’alterata percezione da parte della popolazione delle misure igieniche di contenimento, che puรฒ essere in parte responsabile di un bug di protezione che potrebbe aver favorito il contagio: due esempiย  sono sicuramente il corretto lavaggio delle mani (tutti sanno che bisogna lavarsi frequentemente le mani con sapone o soluzione alcolica, ma a quanti รจ stato spiegato come farlo correttamente?) e l’utilizzo irrazionale delle mascherine (abbiamo assistito a una corsa al presidio non ottimale per la protezione individuale, creando peraltro carenza al personale sanitario, non tenendo conto che una mascherina non idonea o non correttamente indossata, oltre a non garantire protezione a chi la porta, favorisce addirittura la diffusione del virus).

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Gli under 30 sembrerebbero meno soggetti a contrarre il virus, ma perchรฉ anche questa categoria non dovrebbe sottovalutare la situazione? ย 

Per un motivo estremamente semplice: possono essere loro il vettore attraverso cui il virus si diffonde a scapito dei soggetti piรน fragili, i quali hanno piรน probabilitร  di sviluppare una sintomatologia piรน grave che, come abbiamo tristemente visto, puรฒ portare al decesso in tempi molto brevi e nella piรน completa solitudine (ricordiamo che nei reparti COVID i parenti non sono ammessi). Inoltre, per quanto sia statisticamente piรน improbabile, la malattia non risparmia nessuno: si sono giร  registrati casi di pazienti molto giovani con una sintomatologia severa, ricoverati in gravi condizioni nei reparti di terapia intensiva. D’altro canto abbiamo notato che questa generazione si รจ dimostrata sin da subito la piรน sensibile e responsabile, dimostrando estrema attenzione e continua voglia dโ€™informazione.

Si รจ diffusa lโ€™opinione che lโ€™aumento le temperature possa debellare gradualmente la diffusione del virus. Quanto cโ€™รจ di vero in questa affermazione?

Attualmente non ci sono evidenze incontrovertibili su questo punto, anche se si pensa che l’insolito andamento delle condizioni climatiche possa aver giocato un ruolo nel grado di diffusione del virus. รˆ chiaro che possiamo superare questa fase attraverso l’attuazione delle corrette regole di isolamento sociale: restare a casa, lavarsi le mani, chiamare i numeri creati ad hoc per la segnalazione dei primi sintomi senza presentarsi al pronto soccorso, limitare gli spostamenti al minimo indispensabile, lavorare da casa etc. Non sarร  l’estate a salvarci, saremo noi attraverso i nostri comportamenti a combattere per evitare il peggio.

A proposito dell'autore

Serena Valastro

Laureata in Lingue e culture europee, amante di cinema, musica, arte, informazione, storie. Scrivere รจ entrare in nuovi spazi, conoscere qualcosa di nuovo, vivere situazioni e sensazioni sempre diverse per trasmetterle a chi vuole viverle.