Catania

Corruzione Anas Catania: sequestrati i beni di 6 dipendenti nell’inchiesta “Buche d’oro”

Foto d'archivio.
Corruzione all'Anas di Catania, le indagini dell'inchiesta "Buche d'oro" continuano: disposto il sequestro preventivo di oltre 300mila euro per sei dipendenti.

L’inchiesta “Buche d’Oro” sulla corruzione dei dipendenti Anas avviata nell’ottobre dell’anno scorso ha portato, su delega della Procura della Repubblica, al sequestro dei beni per 6 dipendenti dell’Anas SPA Catania da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari reali emessa dal Gip del Tribunale di Catania. Il provvedimento ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, finalizzato alla confisca di un complessivo profitto corruttivo di circa 300 mila euro.

Come noto, l’attività d’indagine delegata da questa Procura Distrettuale al Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania è stata finalizzata a far luce sull’esistenza di rodati circuiti corruttivi all’interno dell’Anas di Catania che hanno visto coinvolti funzionari infedeli responsabili della manutenzione programmata di strade e raccordi della Sicilia Orientale e imprenditori corruttori compiacenti.

Nel dettaglio i Finanzieri, in data odierna, hanno sottoposto a sequestro i profitti delittuosi nei termini seguenti:

  • Nei confronti dell’Ing. Giuseppe Romano (cl.1971), già Responsabile Manutenzione Programmata dell’Area Tecnica Compartimentale di Anas Catania, Rup dei lavori pubblici, i beni sottoposti a sequestro (conti correnti bancari e una porzione immobiliare) corrispondono a un ammontare di circa 100 mila euro.
  • A carico dell’Ingegner Antonino Urso (cl. 1980), già Capo Centro Manutenzione “A” dell’Area Compartimentale Anas di Catania sono stati sequestrati disponibilità bancarie per un corrispondente valore di 16.000 euro.
  • Al Geometra Riccardo Carmelo Contino (cl.1968), già Capo Centro Manutenzione D presso l’Anas catanese, i beni sequestrati sono rappresentanti da disponibilità bancarie e una porzione immobiliare per un corrispondente valore di 74 mila euro.
  • Al Geometra Giuseppe Panzica (cl.1971), già Capo Nucleo B del Centro di Manutenzione gestito da Contino, sono stati sottoposti a vincolo reale beni per 50.000 euro (conti correnti bancari e una parte di fabbricato).
  • A Giorgio Gugliotta (cl.1974), già Capo Nucleo C del Centro di manutenzione D diretta da Contino, è stata sequestrata un’autovettura per il corrispondente valore di 26 mila euro,
  • Al Geometra Gaetano Trovato (cl.1965), già Capo Nucleo B del Centro di manutenzione A diretta dall’Ingegner Urso, sono stati cautelati conti correnti per un valore corrispondente di 16 mila euro.

I gravi fatti di corruzione ricostruiti dal gruppo di Magistrati di quest’Ufficio specializzato nei reati contro la P.A. con l’ausilio dei Finanzieri del Nucleo P.E.F. di Catania sono, dunque, oggetto di un’approfondita analisi patrimoniale allo scopo di privare i responsabili delle risorse economiche che sono il frutto e il prezzo delle relazioni illecite che univano pubblici ufficiali infedeli e imprenditori corruttori proclivi a contrattare risparmi sui lavori da effettuare drenando rilevanti risorse pubbliche destinate alla cura e alla manutenzione di arterie vitali per la mobilità degli utenti siciliani.

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