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Virus del pomodoro in Sicilia: Regione istituisce un tavolo tecnico

Anche in Sicilia è scoppiato il Tomato Brown sugar virus, che colpisce i pomodori. La Regione ha istituito un tavolo tecnico per contrastare il batterio e aiutare gli operatori del settore.

È scoppiato l’allarme anche in Sicilia per la diffusione del Tomato Brown sugar virus, che colpisce i pomodori fin dal seme e si diffonde tramite proliferazione dei batteri contagiando tutta la produzione.

L’effetto più evidente che produce questo virus, è la deformazione del pomodoro che presenta delle macchie, e per questo non è commerciabile. Mentre sulle foglie il virus produce ingiallimento, clorosi e deformazione della lamina foliare.

Il virus è stato identificato per la prima volta nel 2014 in Israele e da lì si sono registrati altre contaminazioni in diverse aree del mondo. Qui in Sicilia si sono avuti dei casi registrati nelle province di Siracusa e Ragusa nel 2019. Proprio per la sua pericolosità è stato inserito dall’organizzazione europea per la protezione delle piante nella sua “Alert list”, anche a causa della sua crescente diffusione e degli effetti che produce.

Per prevenire ulteriori casi e per cercare di risolvere l’emergenza attuale, è stato convocato un tavolo tecnico da parte della Commissione Attività Produttive dell’Ars, presieduta da Orazio Ragusa, e con la presenza dell’Assessore all’Agricoltura Edy Bandiera, dei dirigenti generali del Dipartimento all’Agricoltura, dei dirigenti fitosanitari della Regione, di docenti universitari, dei rappresentanti degli ordini professionali e delle aziende che operano nel settore.

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L’assessore Bandiera ha confermato l’intenzione di mettere in campo una serie di iniziative per far conoscere la problematica, che può riguardare le produzioni di pomodori e di altre produzioni attaccate dal batterio.

Il vertice che abbiamo promosso – afferma Ragusa – ha avuto proprio questo scopo dopo avere preso atto dell’entità che il fenomeno ha assunto. Ecco perchè è stato deciso, intanto, di costituire un tavolo di crisi con gli uffici fitosanitari regionali, le Università siciliane e gli addetti ai lavori

“Infine, un altro obiettivo verso cui si punta – ha continuato Orazio Ragusa – è quello di concretizzare una serie di provvedimenti che intendono aiutare le aziende agricole attraverso alcuni sgravi fiscali che mirano ad abbattere il costo del lavoro. Prima, però, è necessaria la segnalazione, il riconoscimento della calamità e la successiva declaratoria. E’ indispensabile un’azione concertata e mirata. Ma soprattutto – aggiunge Ragusa – occorre procedere con una certa tempestività. Non si può perdere di vista l’obiettivo principale, cioè contenere il fenomeno della diffusione del virus e salvare le coltivazioni delle nostre aziende isolane“.