Un agosto esplosivo quello siciliano, in cui si sono scoperti diversi ordigni bellici in mare e in diversi punti dell’Isola. È quindi iniziata la ricerca della Marina Militare che si è messa subito in azione per individuare e neutralizzare tutte le bombe che abitavano da lungo tempo i fondali siciliani.
Si tratta di ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale perfettamente conservati e per niente danneggiati, quindi altamente pericolosi in caso di contatto. È stato infatti necessario l’intervento dei palombari del GOS, Gruppo Operativo Subacquei, che da inizio agosto fino a pochi giorni fa hanno neutralizzato ben 42 ordigni esplosivi dopo averli trasportati in determinate zone di sicurezza, cercando di non danneggiare l’ambiente marino.
I militari, appartenenti al Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare (Comsubin) sono interventi in più punti nel mare siciliano e non sempre lontano dalla costa: per esempio ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, sono stati trovati proiettili di medio calibro, una bomba da mortaio e una spoletta a tre metri di profondità e a venti dalla costa. Gli altri punti interessati dall’azione della Marina sono stati Cassibile, in provincia di Siracusa, le acque di Favignana, Levanzo e Marinella di Selinunte nel Trapanese, e recentemente quelle di Sciacca, nell’Agrigentino, dov’è stata rimossa una mina anticarro tedesca.
Fondamentale è stata la collaborazione dei cittadini, i quali hanno scoperto gli ordigni e li hanno segnalati alla Capitaneria di Porto o ai Carabinieri. Data la pericolosità di tali ordigni essi non possono essere rimossi da persone inesperte, quindi la Marina consiglia la massima prudenza e l’immediata segnalazione alle autorità nel caso ci si imbattesse in uno di questi manufatti.