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Concorso Navigator, catanese esclusa: il Tribunale la riammette

20mila esclusi dal concorso per navigator. Una giovane catanese opta per le vie legali perché il suo voto era "troppo basso": il Tribunale le dà la possibilità di sostenere l'esame.

La prospettiva di un posto da navigator ha attirato oltre 80mila giovani candidati che, negli ultimi tempi, si sono proposti per accedere al concorso che determinerà chi potrà guidare chi richiederà il Reddito di Cittadinanza. In 54mila sono stati indirizzati alla prova che si terrà presso la Fiera di Roma, mentre molti, tra cui una giovane catanese, sono stati esclusi.

Ad aver impedito alla catanese di sostenere la prova sarebbe stato un voto di laurea “troppo basso”. Non contenta della decisione, la giovane avrebbe optato per le vie legali, ottenendo così la possibilità di oltrepassare lo sbarramento che le era stato imposto. La ragione è da imputarsi a una clausola nel bando reputata illegittima dal legale della giovane. Il legale spiega che i candidati con il miglior voto di laurea sono stati ammessi alla prova successiva – voto che veniva considerato su base provinciale, non regionale. Questo avrebbe portato ad avere province in cui sarebbe stato sufficiente un 100 e altre dove invece il 105 sarebbe stato reputato un voto troppo basso. Per questo motivo i legali hanno chiesto che gli esclusi potessero ugualmente partecipare alle prove.

Il Tribunale di Catania, sezione del lavoro, ha accolto il ricorso, e nel provvedimento si legge: “La concreta ammissione dei singoli candidati finisce per dipendere da fattori casuali, aleatori e non predeterrninabili, quali sono quelli dipendenti dal numero di candidati che avranno richiesto di partecipare in relazione a ciascuna provincia, con conseguente svilimento del requisito del più alto voto di laurea, diversamente valorizzato a seconda del contesto provinciale di riferimento“.