Lo chiamano il “Netflix della moda” e sta prendendo sempre più piede tra gli amanti di questo mondo. Si tratta di un servizio proposto in Cina e negli USA da alcune aziende che prevede il pagamento di una tariffa fissa per accedere agli abiti che si desidera indossare. Tra queste la cinese YCloset e l’americana Rent-to-runaway, che ha attivato il servizio nel 2009, ma anche Le Tote da San Francisco e Girl Meets Dress da Londra.
Il servizio di noleggio abiti è attivo da tempo ma soprattutto per capi meno diffusi e particolari come smoking e abiti da sera, mentre adesso si estende anche agli abiti più quotidiani. Si punta infatti sul mercato del casual, per abiti da indossare per un’uscita tra amici o per una festa, ma alcune aziende noleggiano anche capi firmati. Si pensa che ci siano grandi possibilità che questo fenomeno diventi mainstream, che si diffonda arrivando a far spendere la metà di ciò che si spende attualmente per l’acquisto di abiti.
Ulteriore punto a favore sarebbe la riduzione della tendenza della moda “usa e getta”, fattore di grande impatto ambientale. Le aziende che già hanno attivato questo servizio si dicono pronte a mettere “fuori mercato” le grandi marche di abbigliamento come H&M e Zara.
Sono previsti affitti unici ma anche pacchetti di abbonamento per avere più indumenti alla volta pagando una tariffa mensile.
L’azienda cinese conta già 10 milioni di iscritti mentre per quella americana sono 9 milioni. La diffusione del servizio è evidente, infatti si è passati dall’uso del servizio una sola volta all’anno fino a due volte a settimana. Magari ad alcuni piace acquistare vestiti e possederli, ma altri invece vedono questo servizio come una forte innovazione nel campo soprattutto per l’opportunità di risparmiare e di cambiare sempre il proprio outfit, oltre alla riduzione delle spese e degli sprechi.