Una vicenda che ha quasi, se non del tutto, dell’incredibile: il Tar del Lazio, dopo aver programmato l’udienza al 9 ottobre e rimesso tutto nelle mani del Collegio di Garanzia, revoca se stesso e fa saltare gli appuntamenti del Coni fissati per il 21 e 24 settembre.
Una decisione clamorosa a distanza di sole 48 ore, con delle forti pressioni ricevute sia dalla Lega B che dalla stessa Figc, come aveva paventato nella giornata di ieri il presidente Gravina. Non può che trattarsi dunque di poteri forti che stanno e vanno al di sopra della giustizia stessa, della quale più volte negli ultimi mesi abbiamo vissuto clamorosi dietrofront, a partire da quello del 3 agosto di Fabbricini.
La barzelletta d’Europa, sia dal punto di vista giuridico che soprattutto sportivo, con i campionati di Serie C e dilettanti che non riescono a partire al completo, con danni economici incredibili per le società interessate e che la federazione dovrà pagare salatamente; anche se questo, dopo lo svolgimento dei fatti, fa riflettere e ci si pone il serio dubbio che finisca a tarallucci e vino…
Con un avvenimento senza precedenti, infatti, il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di sospensione che lo stesso tribunale, ma con un altro giudice (giudizio monocratico), aveva solo pochi giorni fa emesso, accogliendo i ricorsi di Pro Vercelli e Ternana e rimandando il giudizio al CGC, convocato dal presidente Frattini in data 21 settembre.
“Caos Serie B, abbiamo appena ricevuto la revoca del decreto presidenziale emesso dal Tar sabato scorso – ha dichiarato l’esperto avvocato in materia Cesare Di Cintio – una revoca basata su presupposti già valutati dal primo giudice visto che non c’è alcun elemento di novità. Tale atto di revoca è più unico che raro nell’ambito della giustizia amministrativa proprio perché si manifesta, in assenza di elementi di grave ed eccezionale novità, come un riesame inammissibile di una misura già concessa. Questo non fa altro che porre in essere il tentativo di neutralizzare le iniziative del Presidente Frattini e allungare ulteriormente i tempi. Ora il prossimo appuntamento è fissato per il 26 con la camera di consiglio del Tar ma di sicuro noi andremo fino in fondo, se necessario fino al Consiglio di Stato“.
Rimane vivo il ricorso del Calcio Catania al Tfn, fissato per il 28 settembre, ma dalla quale non si crede più esserci via d’uscita. E tra chi, in soldoni, evoca e convoca il Consiglio di Stato, nella persona del ministro Giorgietti, la fanghiglia venutasi a creare e il danno d’immagine resteranno perenni e scritti sul libro di storia dello sport italiano.
Una vergogna. Tutta all’italiana.