Suona anche in Sicilia la prima campanella dell’anno. Con la giornata di oggi inizia ufficialmente uno degli anni scolastici più lunghi di sempre dell’Isola; la fine delle lezioni è prevista per l’11 giugno 2019, ben 211 giorni complessivi. Ma al rientro ci saranno più di diecimila studenti in meno tra i banchi delle scuole siciliane.
Per la precisione, -12.487. Questa la cifra diffusa online dal MIUR nella giornata di ieri, in un documento relativo ai principali dati sull’anno scolastico 2018/2019. La Sicilia è la seconda regione col decremento di studenti più consistente, preceduta dalla Campania, con 15.534 alunni in meno, e seguita da Puglia e Piemonte, che perdono, rispetto all’anno scorso, rispettivamente 11.977 e 5.972 studenti.
Tre regioni del Sud, dunque, quelle che fanno rilevare la perdita più consistente, con un podio identico a quello dello scorso anno, quando Campania, Sicilia, Puglia e Calabria occupavano i primi quattro posti della classifica, confermando una preoccupante tendenza allo spopolamento che riguarda in maniera diffusa il Meridione.
Ma il numero è in diminuzione in tutta Italia. Come rilevato dal Ministero dell’Istruzione, infatti, rispetto all’anno scorso sono più di 75 mila gli iscritti agli istituti di istruzione statali in meno (75.214, per la precisione), e la Sicilia contribuisce con un abbondante 16% a questa speciale classifica, anche se sono comunque quasi 8 milioni gli studenti, dalla scuola dell’infanzia ai licei, che in questi giorni si apprestano a cominciare l’anno scolastico.
Tra i dati in aumento, invece, sia il numero di alunni con disabilità che gli studenti con cittadinanza non italiana. Per i primi si registra una sottile crescita, pari a 11.065 studenti in più rispetto all’anno precedente, mentre i secondi sono più di 30 mila in più, per un valore atteso vicino agli 800mila studenti.
I posti del personale docente, tra organico dell’autonomia e organico di fatto, sono 822.723, di cui 141.412 di sostegno.