La scoperta proviene dal team di ricercatori dello Stevens Institute of Technology del New Jersey, in collaborazione con l’Università di Auckland e la Stanford University. La conoscenza minuziosa del cervello e del suo funzionamento, infatti, è sempre stato tra i capisaldi della ricerca scientifica e potrebbe aiutare a comprendere meglio l’origine dei disturbi cerebrali.
Nello specifico, attraverso questi nuovi studi i ricercatori hanno potuto notare come, a ogni battito del cuore, anche il cervello si muova, seppure quasi impercettibilmente, simulando quasi un “respiro”. “È una prova di concetto – dichiara Mehmet Kurt, ingegnere biomeccanico dello Stevens – Abbiamo voluto vedere se siamo in grado di amplificare i piccoli movimenti del cervello ad ogni battito cardiaco e catturare quel movimento. Una migliore visualizzazione e comprensione delle proprietà biomeccaniche del cervello potrebbe portare a una diagnosi precoce e al monitoraggio dei disturbi cerebrali e, addirittura, alla progettazione di caschi migliori per proteggere la nostra testa”.