Sono rettangolari, in cemento, con palme nane all’interno. E sono apparsi ieri mattina, in corrispondenza degli incroci più trafficati di via Etnea. Fioriere installate da un lato della carreggiata a fare da barriere per la ZTL, una nuova iniziativa nell’ambito dell’operazione “strade sicure”. L’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata ha definito queste barriere “un nuovo bel biglietto da visita per la città, avranno soprattutto la funzione di fare da deterrente per questioni legate alla sicurezza ma permetteranno comunque il transito dei mezzi autorizzati“. Un’operazione che potrebbe soltanto giovare alla viabilità catanese.
Ma esiste un abisso tra ciò che funziona in teoria e ciò che è la realtà, e sono le persone che le zone interessate le praticano quotidianamente. Sia chiaro, le fioriere non sono quei piccoli, discreti vasi di terracotta che si trovano nei giardini dei nonni, quanto invece dei blocchi alti circa mezzo metro. Allora cosa ha reso la loro installazione invisibile agli occhi di così tante persone?
Le auto. Troppe, persino per chi vorrebbe credere che si trattino tutti di autorizzati. Aggirano le fioriere con la disinvoltura di chi ha la precedenza in una strada deserta, rischiando di volta in volta travolgere i pedoni nella spericolata manovra. Purtroppo non bastano delle fioriere a correggere un comportamento errato, talmente radicato – non solo nella cittadinanza catanese, è giusto specificarlo – da essere considerato normale. “Perché fermarsi alla rotonda o in prossimità delle strisce pedonali? Perché fare il giro, se posso fare cinquanta metri in controsenso? Si sa, da noi non funziona così”.
Ed è un pensiero costante che ci rende tutti in un modo o nell’altro ciechi al cambiamento. Letteralmente: chiedetelo a chi, a poche ore dall’installazione delle fioriere, si è scontrato con le due che si trovano proprio all’altezza della via Bellini.
Esistevano dei segnali che indicavano l’inizio della zona a traffico limitato anche prima della disposizione delle barriere che, purtroppo, non hanno mai davvero scoraggiato l’automobilista medio dal commettere un’infrazione. Ed è preoccupante pensare che, con molta probabilità, nemmeno una gabbia di leoni o una voragine riuscirebbe nell’intento. Ma le fioriere sono un tentativo. La volante della polizia municipale, che questa mattina stazionava davanti alla villa Bellini, è un tentativo. Rappresentano tutti insieme un passo in avanti, ma senza la collaborazione degli automobilisti non saranno mai abbastanza.
Le fioriere potrebbero non rappresentare mai l’efficace ed elegante barriera progettata dal comune, e i commercianti della zona lo sanno bene. Ma hanno ancora una speranza: che questi cubi con le loro palme nane, così verdi e belli, non diventino presto delle pattumiere.