È stata una conferenza stampa calda quella di stamane a Torre del Grifo, dove l’amministratore delegato rossazzurro Pietro Lo Monaco ha voluto incontrare la stampa dopo le irrevocabili dimissioni della giornata di ieri di Mario Petrone, ormai ex allenatore etneo nonostante la breve permanenza sotto le falde del vulcano.
“Dopo le batoste con Akragas, Taranto e Melfi arriva quest’altra tegola per il Catania”, ha esordito così Lo Monaco riferendosi alle dimissioni del tecnico. “L’allenatore, subito dopo la gara di Melfi, aveva manifestato la sua volontà e, dopo diversi colloqui, la società ha preso atto. È una cosa che ci ha lasciati perplessi, ma la gara di Melfi e i 4 punti in tre gare gli hanno fatto prendere questa decisione di coscienza, così come l’ha definita lui stesso“.
Il Catania dunque, preso atto delle volontà del mister, ha virato verso una soluzione interna, almeno per il momento: “Abbiamo scelto un allenatore – ha continuato l’ad etneo – che conosce bene la squadra e la società, proprio per non fare mancare nulla in settimana in vista di una sfida delicata come quella di Lecce. Giovanni Pulvirenti è un allenatore preparato, da tantissimi anni con noi e mister della nostra primavera, ora berretti, da tempi immemori. Vediamo come andranno le cose nei prossimi giorni, ma non è escluso che possa rimanere lui fino al termine della stagione“.
In conferenza è paventata l’idea di un ritorno di Pino Rigoli dopo il suo allontanamento da parte della società in seguito alla sconfitta di Agrigento; ritorno che Lo Monaco non ha smentito ma neanche confermato, ribadendo la volontà di tastare con mano mister Giovanni Pulvirenti e solo successivamente prendere un’eventuale decisione in merito: “È difficile anche individuare un allenatore che possa fare da traghettatore per queste ultime partite, perché ogni uomo ha bisogno del suo tempo di ambientamento e per trasmettere le proprie idee ai suoi atleti, considerando che rimangono solo 10 partite di campionato. Non vi nascondo che dopo l’ufficialità delle dimissioni di Petrone, il mio telefono ha squillato continuamente: tanti allenatori si sono proposti per sedersi sulla nostra panchina ma, al di là dei singoli, molti chiedono garanzie anche per la prossima stagione e noi adesso non possiamo darne, perché siamo noi a dover scegliere e chiamare un mister per poter fare le cose come si deve. Abbiamo già un nome per la prossima stagione e intendiamo proseguire in questa direzione, sperando che il tutto si possa concludere per il meglio“.
C’è stato modo anche di parlare delle vicende che si sono accavallate in questi ultimi giorni, a partire dalla querelle per il minuto di silenzio dedicato a Ciccio Famoso, questione sollevata da Pecoraro della Figc. Ma il grido di Lo Monaco, battendo più volte i pugni, è stato: “Il Catania non si tocca!“. Si è parlato anche di debiti (“non c’è ripresa senza risanamento“) e di un’altra pericolosa data, quella di giugno per l’iscrizione al nuovo campionato, che potrebbe ancora una volta mettere in pericolo il destino della matricola 11700.