Università di Catania

RICERCA – Arriva il vaccino contro le bufale online: ecco come funziona

I ricercatori dell’università di Cambridge hanno inventato un vaccino contro le migliaia di bufale che circolano online e su facebook, fake news che non sappiamo più distinguere da quelle vere. Si tratta di un vaccino psicologico pubblicato sulla rivista Global Challenges.

La disinformazione può diffondersi come un virus” ha spiegato lo studioso Sander van der Linden, a capo della ricerca: l’unico modo per combatterla allora è inoculare nei lettori il tarlo del dubbio. I ricercatori hanno dimostrato che aggiungere un avvertimento, all’interno di un fatto verificato, sulla possibilità di imbattersi in bufale aumenta la resistenza alle fake news. I ricercatori hanno sottoposto a 2000 persone due affermazioni sul global warming, una veritiera e una del tutto falsa. Quando il fatto scientifico e la bufala sono state presentati di seguito, la seconda ha – purtroppo – completamente oscurato il primo. Quando invece i volontari sono stati “immunizzati”, esposti cioè a piccoli frammenti di notizie dichiaratamente false, con la spiegazione su come erano nate – hanno dimostrato di essere meno “creduloni” davanti alle fake news.

Come asserzione scientifica è stato scelto il fatto che il 97% dei ricercatori sia concorde nel sostenere che il riscaldamento globale abbia origini antropiche. La bufala scelta era invece la convinzione – apparentemente sostenuta da 31.000 “scienziati” americani – che non esistano prove scientifiche del fatto che le emissioni umane di CO2 causino il global warming. Le due frasi sono state presentate con varie modalità su un campione di 2.000 persone diverse per genere, età e convinzioni politiche sulla piattaforma online Amazon Mechanical Turk. Quando le asserzioni sono state presentate di fila, la bufala ha completamente annullato la percepita credibilità della frase vera, dimostrando la sua forza pervasiva. Dall’analisi dei dati è emerso che i lettori sarebbero più propensi a prendere per vere quelle informazioni supportate da grafici e tabelle. Allo stesso modo, però, se vengono a conoscenza soltanto della notizia bufala, costruita in maniera efficace, sono pronti a darla per buona. Insomma, qualora le affermazioni risultino ugualmente convincenti, chi le riceve è indeciso su cosa pensare. “È così frustrante pensare che la disinformazione abbia così tanto potere nella nostra società“, ha affermato van der Linden.

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I ricercatori hanno notato che questi vaccini psicologici hanno l’effetto di migliorare la capacità di analisi del lettore e di svegliarlo: il consenso intorno ad affermazioni scientifiche, con la loro azione combinata, si è alzato del 13%. Gli studiosi sono ottimisti: “Ci saranno sempre persone completamente resistenti al cambiamento, ma pensiamo che ci sia spazio per tanti che, invece, sono pronti a cambiare mentalità, e a spostarla anche di poco