Università di Catania

UNIVERSITÀ – Medicina, niente test per chi si trasferisce dall’estero in Italia

Iscrittasi in Slovacchia dopo aver fallito il test di Medicina in Italia, chiede trasferimento. Vince al Tar e ottiene un posto che era vacante.

Insuccesso ai test d’ingresso della tanto gettonata facoltà di Medicina? Niente paura, le strategie da poter adottare sono tante. Ultimo, l’espediente di iscriversi in un ateneo estero e chiedere trasferimento dopo aver concluso il primo anno. Non è semplice, in realtà, ma armati di grande perseveranza c’è chi è riuscita a farcela. È il caso di Clarissa Mazzotta, la studentessa bresciana che è a un passo dal suo sogno. Dopo tre anni di controversie legali, finalmente il suo trasferimento dall’Università di Kosice (Slovacchia) a quella di Brescia è stato accettato.

A rendere poco agevoli i passaggi soprattutto due cose: la necessità che ci sia un posto vacante nella facoltà dell’Ateneo d’arrivo e il requisito di avere una buona posizione in graduatoria tra coloro che chiedo trasferimento.  Per aggirare quest’ultimo ostacolo, è consigliabile scegliere un’Università notoriamente poco esigente: avere una media alta consentirà di detenere i posti migliori all’interno della graduatoria.

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Il Tar aveva precedentemente dichiarato che per gli anni successivi al primo non è più necessario affrontare il test d’ingresso. Tutto questo è corretto nei confronti di meritevoli? Una domanda che solleva grandi polemiche. Allora nella salvaguardia del diritto all’istruzione e del numero chiuso, si può sperare di ottenere trasferimento dall’estero soltanto nel caso in cui fossero disponibili posti vacanti. Tra gli studenti meritori per aver superato regolarmente il test d’ingresso, non è infrequente, infatti, che qualcuno decida di rinunciare o abbandonare.

“Se in un anno accademico l’Università non utilizza pienamente le proprie risorse formative danneggiando uno studente, – scrive il Tar – questo deve essere concessa un’opportunità identica negli anni successivi”. È questa la ratio che spinge a premiare dopo i più meritevoli anche i più perseveranti. Sarà proprio questo che permetterà a Clarissa Mazzotta di presentare la propria carriera all’Università di Brescia. Se la ragazza risulterà idonea potrà seguire le lezioni già in corso, diversamente dovrà aspettare quelle che si svolgeranno durante l’anno accademico 2017/2018.

Un buon esempio e tanta speranza per coloro che sono alle prese con il tanto ambito ingresso a Medicina.