Politica

“Late awakening” per i giovani americani: nei college universitari dilagano le proteste anti Trump

People hold signs as they listen to speakers at a protest against the election of President-elect Donald Trump, Wednesday, Nov. 9, 2016, in downtown Seattle. (ANSA/AP Photo/Ted S. Warren) [CopyrightNotice: Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved.]

Da ieri si sono susseguono manifestazioni di protesta contro il neo presidente USA Donald Trump, da New York ai college universitari della California. Si tratta di un tardo risveglio dei giovani americani in testa ai cortei?

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Sono scesi in tanti nelle strade, nelle piazze, nei parchi in manifestazioni non autorizzate. Fifth Avenue, Union Square, Central Park sono i luoghi simbolo di New York, la Grande Mela risvegliatasi con un presidente repubblicano. La stessa cosa è successa a Los Angeles, San Francisco e Chicago. Bisogna sottolineare però che gli stati a cui appartengono queste città si sono sempre distinti per essere roccheforti del Partito Democratico.

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Il trionfo di Trump è stato voluto soprattutto dagli stati centrali e certamente dovuto a un certo astensionismo, in particolare da parte dei più giovani. La loro affluenza ai seggi è stata decisamente inferiore rispetto alle elezioni del 2008 e del 2012 che hanno visto la vittoria di Barack Obama, il primo presidente afroamericano.  L’America multietnica e la comunità LGTB sono ora preoccupate dall’atteggiamento razzista e omofobo mostrato da Donald Trump, che adesso è chiamato a rappresentare e rispettare tutto il suo popolo.

I rettori dei campus universitari, dalla celebre Columbia di New York alla californiana Berkeley, si sono rivolti con dei comunicati ai loro studenti, esprimendo comprensione per il loro “turbamento”, ma garantendo che la vita nei college continuerà nel “rispetto di tutte le diversità”. Eppure, parte della gioventù americana si era espressa su chi fosse un miglior candidato democratico, Bernie Sanders, battuto alle primare dall’ “ambigua” Hillary Clinton.

Le elezioni americane hanno scatenato anche i coetanei italiani attraverso i social media, sollevando una questione ad oggi fondamentale: “Cosa significa votare responsabilmente?“.