Laurea specialistica o master? Da quando, nel 1999, è stata introdotta la Riforma del 3+2, sono diverse le strade che si aprono a laureandi e neolaureati.
In tanti scelgono di proseguire il proprio percorso di studi, iscrivendosi ad un corso di laurea specialistica, ma aumentano anche i ragazzi che scelgono la formula del 3+1: dopo la laurea triennale, il master. Secondo i dati di Almalaurea, riferiti al 2015, il 30,7% di laureati ha partecipato ad attività di formazione ad un anno dal conseguimento del titolo, che hanno sicuramente un costo.
Perché scegliere un master? In un sistema universitario, che offre una buona preparazione e forma menti brillanti, ma rimane molto spesso ancorato troppo ai libri e alla conoscenza teorica, i master potrebbero accorciare i tempi e le distanze.
I corsi di formazione post-laurea sono diversi e trattano diversi settori: lo scopo è rispondere alle esigenze del mondo del lavoro, formando nuove figure professionali che sono ancora lontane dal mondo universitario, ma anche molto ricercate. A volte, però, il master offre anche una chance in più, come per esempio la possibilità di specializzarsi e acquisire maggiori competenze rispetto al proprio percorso di studi. A confermarlo sono i dati degli iscritti dei corsi di laurea umanistici che continuano ad aumentare, raggiungendo la quota del 15%.
Chi ha studiato lettere, filosofia o storia dell’arte, può raggiungere anche gli uffici di marketing grazie ad alcuni master professionalizzanti. Soffermandoci sui laureati in settori umanistici, non sempre però il sistema del 3+1 può rappresentare la scelta giusta. Chi desidera scegliere l’insegnamento, ha comunque la necessità di proseguire gli studi specialistici per conseguire i crediti necessari e poi l’abilitazione.
La necessità di conseguire una laurea specialistica solleva molti dubbi e interrogativi sul sistema del 3+2. Quali sono i pro e contro?
Il conseguimento di un titolo triennale rallenta la conclusione del percorso di studi per chi necessita di una specializzazione. Nel passaggio dalla triennale alla specialistica, occorre difatti dedicare del tempo alla stesura della tesi di laurea che, sebbene non sia l’ultima e definitiva, impegna comunque lo studente. A differenza di alcuni corsi scientifici, la laurea triennale dei corsi di studio umanistici non permette di accedere al mondo del lavoro proseguendo il percorso scelto.
Per chi vuole cambiare rotta o specializzarsi altrove, il sistema del 3+2 rappresenta una buona occasione. Sono numerosi coloro che, dopo aver conseguito un titolo al Sud, preferiscono poi proseguire gli studi specialistici in altri Atenei e in altri corsi affini al proprio. La laurea triennale può invece rappresentare già un buon punto di partenza per i settori scientifici. Basti pensare ai laureati in Ingegneria che, pur avendo svolto solo tre anni di studio, sono molto ricercati in Italia e all’estero.
Tuttavia, la Riforma nasceva per offrire agli studenti delle conoscenze di base, che avrebbero poi potuto impiegare una volta concluso il corso triennale, entrando direttamente nel mondo del lavoro. La laurea specialistica rappresentava invece un ulteriore step formativo, con cui si acquisivano conoscenze più settoriali. Il sistema del 3+2 rappresenta per un tanti un buco nell’acqua: è ridotto e, soprattutto, confinato a pochi settori il numero di coloro che possono entrare nel mondo del lavoro con un solo titolo triennale.