La questione “Garanzia Giovani” rimane ancora aperta e per i tantissimi giovani che non hanno ricevuto pagamento forse si apre una piccola speranza. A prendere la questione a cuore, le deputate del Movimento 5 Stelle, Claudia La Rocca e Valentina Zafarana.
Ciò che non convince le due deputate sono diversi episodi poco chiari che hanno lasciato la situazione senza una reale conclusione. Ad esempio, La Rocca e Zafarana affermano di aver trovato delle discordanze tra i dati ottenuti dall’assessorato al Lavoro e dall’Inps, tramite accesso agli atti. Infatti, i dati mostrano una discrepanza di oltre 32 mila tirocinanti pagati.
“Stiamo cominciando a scrivere l’esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte di Conti – annunciano le due deputate – anche in considerazione del fatto che nel corso dell’audizione è emerso che ci sarebbe qualche giovane che pur avendo rinunciato al progetto, e quindi non avendo lavorato, è stato pagato. Vogliamo capire se si tratta di un caso isolato o di un fenomeno diffuso”.
Anche Giancarlo Cancelleri dice la sua a riguardo: “In questa vicenda rischiano diverse aziende. Numerose aziende, infatti, anche se non erano tenute a farlo hanno anticipato le somme ai ragazzi che hanno lavorato e ora rischiano persino il fallimento. La cosa è intollerabile”.
Uno spiraglio che potrebbe portare a galla la verità e dare il giusto peso alla situazione, rispettando pienamente gli accordi iniziali del progetto Garanzia Giovani. A tal proposito, abbiamo parlato con due tirocinanti di Catania, Valentina e Laura, che hanno voluto dire la loro.
Valentina ha completato il tirocinio a dicembre e ancora non ha visto un centesimo della paga che le spetta: “Non sono arrabbiata, sono semplicemente delusa. Quando ho iniziato avevo tanti buoni propositi, una speranza che non sentivo da tempo. Finalmente la mattina mi svegliavo con l’idea di andare a lavorare, una cosa che sembra quasi un miraggio. Adesso la situazione è cambiata, passo i giorni a controllare il mio portale e vedere se finalmente hanno erogato il pagamento, ma niente. Voglio chiarezza, è un’ingiustizia“.
Diversa la situazione di Laura. Dopo aver completato il tirocinio, nonostante abbia ricevuto solo due mesi di pagamento, il datore di lavoro le ha stipulato un contratto a tempo indeterminato. “Se l’obiettivo era quello di farci assumere, questo è avvenuto. Se volessi vedere il bicchiere mezzo pieno, sono contenta del risultato, ma ciò non toglie il fatto che ancora devo ricevere mesi e mesi di stipendio e questo non è giusto. Non è giusto ‘elemosinare’ qualcosa che ci è dovuto”.
Attendiamo gli sviluppi e terremo aggiornati i nostri lettori al riguardo.