Come da tradizione, anche quest’anno si svolgerà il tanto atteso Palio d’Ateneo organizzato dal CUS Catania che vedrà coinvolti, tra gare sportive e goliardiche, centinaia di studenti universitari pronti a darsi “battaglia” sul campo. Magliette colorate danzanti, una per ogni Dipartimento, nelle due giornate ricche di gare e divertimento previste per la fine del mese di maggio.
Ed i ferventi preparativi sono già cominciati da tempo, con molte squadre che stanno giocando d’anticipo in modo da far scendere in campo la selezione migliore per ogni disciplina prevista all’interno del palio. Anche quest’anno, giunta al suo terzo anno di partecipazione, sarà prevista la gara di gioco degli scacchi, che vede coinvolti sempre più studenti in un sfida apparentemente statica ma che in realtà fa correre la mente.
Sarà possibile, infatti, prendere parte alle selezioni per le rappresentative dei vari Dipartimenti a partire da lunedì 2 maggio e mercoledì 4 maggio, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, presso gli impianti del CUS Catania della Cittadella Universitaria.
Gli scacchi sono uno dei giochi più popolari al mondo: possono essere giocati in casa, nei circoli dedicati, via internet o per corrispondenza, sia a livello ricreativo sia agonistico. Gli scacchi sono anche uno sport riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale e competizioni ufficiali sono organizzate sotto l’egida della FIDE (Fédération Internationale des Échecs, it. Federazione Internazionale degli Scacchi), fondata nel 1924.
Riprendiamo una piccola intervista, in merito a questa disciplina, realizzata con uno dei partecipanti al Palio d’Ateneo, Livio Oliva.
Gioco o sport?
Gli scacchi sono una disciplina antichissima, dai tempi dei tempi si gioca a scacchi, quindi non ci si dovrebbe sorprendere se oggi è entrata a far parte del palio. Si parla di sport perché è associata al CONI.
Come mai non è così praticata come gli altri sport?
Questo non è del tutto vero. È giocato da una buona percentuale in Italia ed è inserita anche nei POF (Piano Offerta Formativa) delle scuole proprio perché serve soprattutto a imparare, mantenere la concentrazione e a socializzare.
Perché è stato inserito nel Palio d’Ateneo?
Perché è uno sport che merita. È stato già inserito anche negli altri atenei italiani, quindi è un passo che andava fatto da tempo. Nonostante ciò, l’Italia è un po’ indietro rispetto ad altre nazioni per quanto riguarda l’approccio logistico. Basta pensare che a Londra o a New York i parchi sono forniti di scacchiere e non solo di campetti da calcio.
Cosa lo accomuna agli altri sport?
Fondamentalmente sono associati ad un’attività fisica perché per affrontare una partita e, soprattutto, un torneo si necessita di una resistenza e quindi di una preparazione fisica, fatta di corsa e allenamento, e mentale.