Arte AttualitĆ 

Quando la guerra distrugge la cultura: le 10 bellezze archeologiche che non rivedremo piĆ¹

[Best_Wordpress_Gallery id=”63″ gal_title=”Gallery Elide guerra e cultura”]

Quando si parla di guerra, di solito ci si sofferma ad esaminarne gli aspetti principalmente statistici: quanti paesi sono stati colpiti, il bilancio dei morti, quello dei feriti, il crollo dellā€™economia o lā€™aumento del guadagno per le industrie produttrici di armi da fuoco. E questi sono solo alcuni dei numeri e delle percentuali di cui si tiene conto.

In realtĆ , la guerra ĆØ questo e molto altro. Oltre a considerarla da un punto di vista umano (cercare quindi di vedere un morto o un ferito non tanto come una parte di percentuale, quanto piuttosto come una persona), bisognerebbe considerarla anche una perdita dal punto di vista culturale.

Non solo per il fatto che, spesso e volentieri, la guerra ĆØ dettata dallā€™ignoranza, ma anche perchĆ© bombardamenti e assalti deturpano o distruggono definitivamente monumenti, edifici o opere dā€™arte che hanno creato la storia e hanno fatto parte di essa per milioni di anni. Fa davvero paura pensare come qualcosa che ĆØ sopravvissuta per cosƬ tanto tempo possa essere eliminata in pochi minuti da qualche colpo dā€™ascia o una palla di cannoneā€¦

Qui abbiamo raccolto per voi dieci monumenti che, distrutti dalle ultime guerre che stanno sconvolgendo il Medi Oriente, non potremo rivedere mai piĆ¹. E non importa quale sia la natura del conflitto o quali etnie stiano combattendo per questo: colei che muove le fila di tutto e che guarda sovrana dallā€™altro ĆØ e sarĆ  sempre lā€™ignoranza che ormai sempre piĆ¹ spesso muove il mondo.

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A proposito dell'autore

Elide Barbanti

Nata a Prato il 27 Giugno del 1993, trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra scaffali di libri e biblioteche e sviluppando un vivo interesse per la scrittura, specialmente quella giornalistica. Nel 2012, si trasferisce in Sicilia immatricolandosi al CdL di Lingue e Culture Europee, Euroamericane e Orientali presso la FacoltĆ  di Scienze Umanistiche a Catania. L'anno successivo, decide di reimmatricolarsi presso la S.D.S di Lingue e Letterature Straniere a Ragusa al CdL di Mediazione Linguistica e Interculturale, dove attualmente studia lingue orientali.