La fatica di ogni laureando, i suoi sacrifici, i mesi di studio intenso per poter presentare la tesi nel giorno della laurea sembrano non essere “riconosciuti” dagli Atenei, infatti se la moda di gettare le tesi nei cassonetti è diffusa in tutta Italia adesso nuovi posti vengono utilizzati come archivi nell’attesa di disfarsene.
Nel 2012 aveva destato scalpore la foto di uno studente dei Benedettini che immortalava il lancio delle tesi da un balcone, ma questa volta la vicenda è diversa.
Sembrerebbe che gli elaborati finali del Dipartimento di Scienze Politiche di Catania, sul modello della fine delle tesi di Palermo, siano archiviate non nei cassonetti ma nei bagni della facoltà.
La testimonianza ci arriva direttamente da un video in cui con un cellulare siamo condotti all’interno dei bagni di Scienze Politiche dove magicamente troviamo la sorpresa: le tesi accatastate nei bagni.
Non solo un atto offensivo nei confronti dei ragazzi, ma anche un segnale che la legge non sempre viene rispettata. Ogni tesi per legge deve essere conservata dall’amministrazione, debitamente catalogata e deve essere consultabile dal pubblico. Inoltre lo scorso maggio avevamo parlato di Archivia, un sistema di archiviazione digitale, che l’Ateneo di Catania doveva mettere a disposizione degli studenti, così da poter autoarchiviare direttamente la propria tesi rendendola fruibile a tutti.
Le nostre tesi con Archivia sarebbero salve, perché continuare a fare stampare copie per poi non dar loro il giusto spazio?