Appalto da 939mila euro annui per la pulizia di 7 bagni pubblici al Comune di Catania: la vicenda finisce in onda su La7.
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Uno studente di un istituto catanese è stato denunciato, dopo essere stato scoperto a spiare nei bagni dei ragazzi della scuola, attraverso una telecamera nascosta.
Fatta la legge, si trova l’inganno: i laghetti di Cavagrande, interdetti dal 4 luglio 2014, sono ancora presi d’assalto da centinaia di turisti che pur di non rinunciare al piacere di un tuffo, “scavalcano” cancelli chiusi e sanzioni. Eppure il divieto imposto a metà maggio parlava chiaro: chi farà il bagno nei laghetti, andrà incontro a delle sanzioni. Probabilmente il monito suona poco
La scorsa settimana, avevamo affrontato una questione che riguardava la situazione igienico-sanitaria in cui versava il Dipartimento di Scienze del Farmaco alla Cittadella Universitaria di Catania. Tantissime testimonianze sono arrivate alla nostra redazione, comprovando con foto il livello di inagibilità e pietà dei bagni. Un elenco di carenze che non devono esistere in un posto che si considera
L’Università si sa, diventa la seconda casa degli studenti, non solo durante il periodo delle lezione, ma soprattutto durante il periodo delle sessioni d’esame. Se a questo habitat familiare, a cui si è legati da un sentimento di odi et amo, mancano le fondamenta per permettere di vivere serenamente, il fallimento che ne consegue è non solo a livello sociale, ma anche a livello civile
[Best_Wordpress_Gallery id=”224″ gal_title=”Gallery bagni ingegneria”] Infissi a pezzi, servizi sporchi e mancanza di carta igienica o sapone: secondo gli studenti dell’Università di Catania, tutto ciò che dovrebbe possedere un normale bagno pubblico, è invece qualcosa di eccezionale per le strutture universitarie.
La fatica di ogni laureando, i suoi sacrifici, i mesi di studio intenso per poter presentare la tesi nel giorno della laurea sembrano non essere “riconosciuti” dagli Atenei, infatti se la moda di gettare le tesi nei cassonetti è diffusa in tutta Italia adesso nuovi posti vengono utilizzati come archivi nell’attesa di disfarsene. Nel 2012 aveva destato scalpore la foto di uno studente dei
Maniaco sessuale nei bagni dell’ex Monastero dei Benedettini La vittima delle avances: “possono ammazzarci, violentarci e nessuno vede niente” Che incluso nel pacchetto studio ci fosse compreso anche il “corso pratico di (in)educazione sessuale” le studentesse delle facoltà di Lettere, Filosofia e Lingue e Letterature straniere di Catania non ne erano al corrente. Lo sa bene Anna, chiameremo così