Martedì 24 marzo un corteo di uomini e donne sfilerà per le strade di Catania, in occasione della “Giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Durante la marcia, verranno raccontate le storie delle vittime di mafia della provincia di Catania e saranno percorsi i luoghi che ne portano il ricordo.
Tanti, forse troppi i nomi delle vittime di mafia che verranno ricordate domani. Il 24 marzo a Catania si celebra la “Giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, promossa da Libera, la rete di associazioni antimafia di Don Ciotti. Alle 9.30 un corteo di uomini, donne e studenti partirà da Villa Bellini e si unirà al corteo dell’Amministrazione Comunale e dell’Università di Catania, proveniente da Piazza Duomo.
La marcia si avvierà per il viale Regina Margherita, via Ipogeo, piazza Lanza, via Gigi Macchi, via Cesare Beccaria, dove sosterà davanti al murales dedicato alle vittime della mafia, in questa occasione gli studenti delle scuole ricorderanno le vittime della provincia di Catania. Successivamente proseguirà in via Ferrante Aporti, via Giuseppe Fava (ricordando l’omicidio del giornalista), via Raimondo Franchetti fino al cortile del Tribunale per i minorenni, nel quale saranno mostrati dei lenzuoli, dedicati alle vittime più giovani della mafia e realizzati dagli studenti degli istituti scolastici.
Durante il corteo e nel cortile del Tribunale per minorenni, verranno raccontate le storie dimenticate delle vittime di una criminalità che è riuscita nel corso degli anni ad adattarsi ad ogni tipo di situazione, a penetrare non solo nella società o nella politica, ma anche tra quelli che Sciascia chiamava “i professionisti dell’antimafia”.
Una sensibilità e un’attenzione per le vittime di mafia che si è andata costituendo recentemente. Istituita solo lo scorso anno dal Comune di Catania, questa sarà la seconda edizione della “Giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, già celebrata il 21 marzo anche in altre città italiane. Mentre due anni fa, l’Università degli Studi di Catania ha firmato un protocollo d’intesa con Libera per un impegno comune contro le mafie, per una collaborazione volta a educare gli studenti alla legalità.
Ogni anno viene scelta una città da cui far procedere il corteo, quest’anno è toccato a Bologna, dove con lo slogan “la verità che illumina la giustizia” 200.000 persone hanno sfilato silenziosamente. Presente all’iniziativa Don Ciotti che ha riportato all’attenzione la mafia nella politica italiana: «Chi non vuole una legge sulla corruzione fa un favore ai mafiosi, la corruzione è la più grave minaccia per la democrazia. Purtroppo sento parlare di assurde prudenze e di un valzer di pressioni e ipocrisie. Ma la corruzione è l’avamposto delle mafie, sono due facce della stessa medaglia».