Alzarsi presto la mattina sembra esser diventato un sogno, soprattutto se ad aspettarci è quella routine che ci accompagna da un anno e che nei mesi estivi abbiamo cercato di sospendere. Da fine settembre alzarsi ad ora di pranzo sarà sempre più difficile, le lezioni alle 8.00 del mattino e lo studio iniziano a fare a gara con il sonno. Per cercare di vincere la lotta contro le palpebre che al mattino non vogliono rispondere al suono della sveglia, invitandoci a posticiparla, ci sono dei consigli da parte dei mattutini.
- Spegnere i dispositivi digitali almeno mezz’ora prima di andare a letto;
- Andare a letto presto, così da dormire circa 8 ore;
- Prima di addormentarsi cercare una motivazione valida per alzarsi presto il giorno dopo;
- Puntare la sveglia (e cercare di non posticiparla);
- Se la sveglia non basta chiedere ai genitori, fratelli, sorelle o ai coinquilini di entrare in camera alle 07.00 e di spalancare i balconi;
- Essere perseveranti.
Se tutto questo non basta e il suono della sveglia non è di massimo gradimento al mattino arriva la nuova app che permette di ricevere una telefonata-sveglia. Si chiama Wakie l’app che ci sveglierà con la telefonata di uno sconosciuto.
Wakie non è solo un’applicazione, ma «una community di persone che si svegliano l’un l’altro la mattina». Per utilizzarla basta scaricare l’app, registrarsi con il proprio numero di cellulare e puntare la sveglia. All’ora decisa arriverà la chiamata del buongiorno da parte di uno sconosciuto. Non si tratterà di una voce registrata, ma di un volontario registrato per il motivo opposto: svegliare mattutini (“wakie”) e tiratardi (“sleepyhead”).
Gli utenti sono abbinati tra perfetti sconosciuti e le coppie sono sempre uomo-donna, così da essere contemporaneamente un’app di incontri. Alla fine della chiamata sarà possibile lasciare un voto alla conversazione.
Attualmente la sveglia innovativa, nata in Russia, è disponibile solo in Canada, Regno Unito, Singapore, Hong Kong e Stati Uniti. In Italia Wakie, per ora, si può usare solo per svegliare e non viceversa.
Presto però ci aiuterà ad abbandonare il nostro cuscino, senza far tardi a lezione o a lavoro. L’unica cosa che dobbiamo chiederci è: siamo davvero pronti a lasciare che sia uno sconosciuto ad interrompere il nostro sonno senza reagire con toni bruschi?