Per la quarantottesima volta l’Italia ottiene il passaporto per entrare a far parte della celebre World Heritage List (Lista dei Patrimoni Mondiali). A giugno, , in occasione della trentasettesima sessione del comitato del patrimonio mondiale che si svolgerà a Phnom Penh (Cambogia) , l’Etna sarà proclamato ufficialmente patrimonio dell’Unesco.
A dichiararlo, il ministro dell’ambiente Andrea Orlando: “Si tratta di un traguardo significativo per l’Italia, un’opportunità per coniugare la tutela dell’ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada giusta da percorrere”.
L’unione internazionale per la conservazione della natura (incaricata di esaminare le proposte d’iscrizione alla World Heritage List) è stata sul luogo l’anno scorso e ne ha riconosciuto l’importanza scientifica e educativa. L’eccezionale attività eruttiva nonché l’ultramillenaria notorietà del vulcano rappresenta un icona del Mediterraneo. L’IUCN ha inoltre valutato il vulcano un esempio significativo delle grandi ere della storia della terra e dei processi geologici in corso, oltre l’importanza del legame tra Etna, storia, mitologia e cultura.
L’Etna è il quarto patrimonio mondiale italiano potenzialmente iscritto per criteri naturali, dopo le isole Eolie, il monte S. Giorgio e le Dolomiti che sono già patrimonio Unesco.