Prima di mettere il tuo arrosto a tavola, ti sei mai chiesto: “So davvero cosa c’è nel mio piatto?”. Un recente studio della LAV ha portato a galla un problema poco conosciuto ma di grandissima importanza.
Ogni anno un consumatore medio di carne ingerisce una quantità di antibiotici pari a quattro cure antibiotiche. Questo porta al fenomeno dell’antibiotico-resistenza, cioè il nostro corpo diventa sempre più immune a questi farmaci.
Quali sono le verità sulla carne più consumata, il pollo? I polli sono cresciuti per raggiungere in 5 settimane un peso eccessivo che causa loro gravi sofferenze non riuscendo quasi a muoversi. Ma la loro possibilità di movimento è ridotta anche dal fatto che 17-20 di questi animali sono costretti a vivere in un metro quadrato. Il pollo allevato in queste condizioni è più debole e quindi si ammala più facilmente. L’ammassamento inoltre favorisce il contagio di campylobacter e salmonella che può infettarci.
Tutte queste circostanze rendono necessarie l’uso preventivo di antibiotici in questi allevamenti intensivi.
Il grande pubblico ignora le grandi battagli che si stanno portando avanti ma esponenti come Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus, in una lettera aperta al ministro della Salute Lorenzin, esprime la propria preoccupazione sull’uso massiccio di antibiotici negli allevamenti italiani che sono necessari per mantenere in vita poveri animali costretti a vivere in condizioni estreme, condizioni che se fossero applicate ai nostri amati cani o gatti sarebbero assolutamente fuori legge.
Ma cosa chiede Annamaria Pisapia, direttrice dell’unica ONLUS in Italia che si occupa del miglioramento delle condizioni di vita degli animali negli allevamenti? Pisapia si batte per avere dati trasparenti sull’uso di questi farmaci negli allevamenti e sulle resistenze agli antibiotici e chiede che si avvii urgentemente un piano di riduzione obbligatorio che vieti l’uso degli antibiotici di importanza critica per l’uomo.
Se vuoi conoscere le principali campagne portate avanti da CIWF, e grazie alla tua firma darai il primo grande contributo per mettere fine agli allevamenti intensivi che sono il primo motivo di sofferenza degli animali.