Per gli affezionati al telecomando (ma anche alla parabola), la seconda settimana di dicembre è ormai tradizionalmente legata alla finale di X Factor Italia: il talent canoro, divenuto in questi anni un programma di punta della pay – tv Sky capace di tenere incollati allo schermo oltre un milione di telespettatori a puntata, si concluderà il 14 dicembre, con la finalissima che, anche quest’anno, sarà visibile in chiaro su TV8.
Ancora una volta, X Factor si è dimostrato un programma altamente televisivo, dando più spazio allo show che al talent: un’autentica formula di successo, frutto dell’ardita combinazione tra ingredienti quali le esclusioni inaspettate di alcuni concorrenti (fin dalle Auditions preliminari), i botta e risposta tra i giudici, gli arrangiamenti musicali e le mirabolanti coreografie dei live – show, curate dall’ormai collaudato Luca Tommassini. Per la serata conclusiva, è stato confermato il Mediolanum Forum di Assago, che sostituisce la XFactor Arena appositamente realizzata per ospitare le 7 serate della gara: ad animare lo spettacolo non mancheranno celebrità della scena musicale nazionale e non, come Tiziano Ferro ed Ed Sheeran, entrambi chiamati ad un’esibizione promozionale per i rispettivi tour del 2018.
Veniamo alla gara: al tavolo sederanno – forse per l’ultima volta insieme – Fedez, Manuel Agnelli, Mara Maionchi e Levante, che hanno scaldato il pubblico con momenti di amore ed odio nel corso delle serate. La cantautrice siciliana è l’unica, già dalla semifinale, a presentarsi senza concorrenti ed il suo giudizio potrebbe risultare decisivo, nonostante parte del pubblico non sia stata, finora, dello stesso avviso. I concorrenti rimasti sono quattro: i due pezzi forti della categoria Over – Enrico Nigiotti e Lorenzo Licitra – insieme a Samuel Storm per la categoria “Under uomini” e i Måneskin, a rappresentare i “Gruppi”. Nonostante le prime previsioni, il vincitore è tutt’altro che scontato: cerchiamo di analizzare più punti di vista.
Il primo dato è quello discografico, relativo agli inediti dei finalisti: a due settimane dalla pubblicazione, le classifiche ufficiali della FIMI vedono nella Top 10 solo “Chosen” e “L’amore è”, vale a dire i singoli dei Måneskin ed Enrico Nigiotti.
Gli stessi, si confermano nelle rispettive Top 10 e Top 25 per le classifiche di iTunes e Spotify, basate sul download digitale. Sembrano invece aver perso numerose posizioni gli inediti di Storm e Licitra, al momento ritenuti i meno radiofonici. Anche sulla base dei sondaggi del pubblico, i pareri non sono difformi dagli esiti discografici: i Maneskin sarebbero i favoriti, in parte per il pizzico di arroganza ben gestita sul palcoscenico, in parte per la qualità musicale espressa da una band di “pischelli”. Enrico Nigiotti è però il più quotato per capovolgere questo pronostico, facendo leva sul tradizionale cantautorato sentimentale che tanto piace alle radio nazionali.
Samuel Storm, la vera scommessa di Fedez, non è ancora escluso dai giochi: grandi potenzialità per una voce commovente, come la sua storia, forse viziata dall’inesperienza sul palco o magari da qualche assegnazione non calzata a pennello. La potenza della voce non manca neanche a Lorenzo Licitra: il secondo finalista della Maionchi si è già destreggiato nelle sette serate precedenti lungo le varie frontiere del pop, imprimendo un marchio quasi lirico alle sue esibizioni, tutte risultate in qualche maniera originali ed imprevedibili. Non resta dunque che aspettare le ultime esibizioni di giovedì sera, magari per curiosità, magari per rafforzare la propria opinione: comunque vada, è già un successo.