I dati raccolti su 90 università (62 statali, 10 telematiche, 18 non statali o private) parlano chiaro. Seguendo il trend già affermatosi nel 2015, anche quest’anno la crescita delle iscrizioni pare affermarsi positivamente. Una ricerca condotta da “la Repubblica” certifica che con buona probabilità — a conti fermi — cifre assolute e percentuali saranno superiori.
Per quanto riguarda le Università del Sud, i dati fanno ben sperare: Politecnico di Bari (+16,1%), Messina (+12,7%), Catanzaro (9,7%), Salerno e Palermo (8,6%). Ciò si crede dovuto in parte alle agevolazioni offerte dagli atenei sulle tasse universitarie e in parte all’apertura di alcuni corsi prima a numero chiuso. È anche vero che tuttora alcuni costi, come quelli per gli alloggi dei fuori sede sono elevati, data la scarsità di quelli predisposti dalle università, e ci sarà da lavorare per rendere l’offerta accademica più accessibile a tutti. Saranno serviti anche programmi di orientamento più approfonditi, iniziative che coinvolgano maggiormente gli interessati al mondo universitario?
“È un segnale che va colto e sostenuto. – afferma la ministra Fedeli su La Repubblica – Per raggiungere questo obiettivo hanno un ruolo fondamentale le politiche dell’orientamento pre-universitario su cui abbiamo investito 5 milioni di euro in più. Daremo l’avvio a una massiccia campagna informativa destinata agli studenti sui servizi a loro dedicati: gli alloggi universitari sono ancora troppo pochi. Servono, poi, la copertura al 100 per cento delle borse per gli idonei, quindi stimoli e incentivi per il merito. Quest’anno ci sarà l’estensione obbligatoria della no-tax area per le famiglie con un reddito al di sotto dei 13mila euro e l’incremento complessivo del fondo statale per il diritto allo studio a 217 milioni. Nel 2018 consegneremo 400 borse agli studenti meritevoli in condizioni economiche svantaggiate. È in questo settore, sicuramente, che intendiamo promuovere rapidamente gli interventi più incisivi e innovativi”.