Una mese fa cominciava Sanremo Giovani, il concorso delle nuove proposte che vedrà vincitore Lele con “Ora Mai”. Non tutti sanno però che c’è anche un po’ di Catania in questo brano vincitore del Festival: co-autore del pezzo è infatti Rory Di Benedetto, compositore nato alle pendici dell’Etna il 5 marzo 1979. LiveUniCT ha intervistato Rory, chiedendo di più del suo rapporto con la musica e delle varie esperienze lavorative.
Rory Di Benedetto, quando ha avuto inizio il tuo rapporto con la musica e come ti ha cambiato la vita?
“Fin da piccolo nutrivo uno smisurato amore per la musica e con una piccola diamonica Bontempi risuonavo tutto ciò che ascoltavo. Mio padre e mia madre spontaneamente e forse anche un po’ inconsapevolmente mi educavano con i loro ascolti quali Frank Sinatra, Dean Martin, Elvis, Morandi, Celentano, Leali, Cutugno, Everly Brothers, Rolling Stones, Beatles. Il mio professore di musica alle medie poi, Daddea Beniamino, mi aveva consigliato il conservatorio, ma io scelsi prima lo scientifico e poi la facoltà di ‘Economia ed amministrazione delle imprese’.
Ritornato in Sicilia – prosegue l’autore – dopo una breve parentesi a Rimini (dove mi avvicino ancora di più alla musica grazie alle serate karaoke), decisi di studiare canto e capire come tirare fuori tutta la mia creatività visto che iniziavo a canticchiare melodie nuove mettendo su dei testi. Così, con tanti sacrifici economici e aiutato dai miei, decido di investire su di me iniziando a girare l’Italia al fine di rubare artisticamente tutto ciò che gli addetti ai lavori – riferendosi ad autori, compositori, discografici, direttori d’orchestra – avevano da consigliarmi. Finito il giro, metto su un gruppo pop/rock, ma dopo qualche anno mi rendo conto di non essere un buon cantante e con autocritica – essenziale oggi per ogni artista – decido di lasciare canto e gruppo per dedicarmi solo alla scrittura e alla composizione. Comincio a leggere e studiare i più grandi autori del passato della musica italiana, libri di filosofi, ma soprattutto recensioni musicali e classifiche per capire cosa vogliono gli italiani. Rory Di Benedetto arriva al panorama nazionale a fine 2015, pertanto ti lascio immaginare in 15 anni quanti ‘No’, ‘Non ci siamo’, ‘Sei ancora antico’, ‘Fa caxxre’. Nonostante ciò persevero nel mio essere ambizioso ed ottimista”.
Sei co-autore del brano vincitore di Sanremo Giovani “Ora Mai”, come nasce la collaborazione con Lele?
“Una mattina arriva una mail dalla Sony e precisamente dal A&R Director Pico Cibelli il quale informa me ed i miei editori Bmg e NoComment che vorrebbe organizzare una sessione di scrittura con Lele. Dall’ incontro tra me, lui ed il mio fratello acquisito Rosario Canale – cantautore reggino ed anche lui coautore del brano sanremese – nascono 6 brani inediti, in 3 giorni scarsi di lavoro – sorride Rory – . Tre di questi sono nel disco di Lele ‘Costruire 2.0’ ovvero ‘Ora Mai’, ‘Senza paura di Sorridere’ e ‘Adesso e Sempre’. Gli altri 3 non puoi ancora ascoltarli perché sono bloccati e questo è sicuramente un gesto di fiducia da parte di Lele e Sony che mi rende onorato e felice di questa considerazione professionale”.
Non solo Lele però: hai lavorato anche con Mengoni, Fragola, Zero Assoluto. Vuoi parlarci di queste esperienze?
“Inizio la mia carriera a livello nazionale con Marco Mengoni, il quale decide non solo di conoscere Rory autore ma soprattutto di capire chi è Rory, cosa nasconde dentro di sé. Ti dico questo perché spesso non arriva dall’altro lato l’umanità degli artisti che sembrano solo delle macchine da guerra, ma fidati – puntualizza di Benedetto – sono esseri umani come noi con le loro gioie, i loro dolori e le loro paure. Marco come altri fortunatamente fa arrivare i propri sentimenti e questo è un fattore secondo me perché se l’artista non emoziona e soprattutto non si emoziona non potrà mai conquistare il pubblico! Dalla nostra collaborazione nascono i brani ‘Parole in circolo’, ‘Ricorderai l’amore’, ‘Resti indifferente’, ‘Dove siamo’ contenuti nell’album ‘Le cose che non ho’ (5 volte platino). Da qui poi arrivo a Sanremo 2016 con Lorenzo Fragola nel brano ‘Infinite volte’ e lavoro lo stesso anno con gli Zero Assoluto.
Diciamo che è stato un grandissimo 2016 con ben 11 brani prodotti tra cui un Sanremo Big. Ed ora il 2017 è già partito alla grande con la vittoria a Sanremo Giovani!”.
A proposito di Sanremo, cosa pensi del pezzo di Gabbani e qual è il vostro rapporto? Abbiamo notato che sui social “tifavi” per lui…
“Beh, intanto abbiamo un rapporto di stima reciproca sia con lui che con Fabio Ilacqua con il quale ha scritto sia ‘Amen’ (vincitore l’anno scorso delle nuove proposte) che ‘Occidentali’s Karma’. Poi siamo tutti colleghi in Bmg visto che sono i nostri editori! Gabbani è un grande artista, doveva arrivare molto prima – riferendosi alla lunga gavetta del vincitore di Sanremo – ed il brano è di altamente autoironico, con un testo importante – deride un po’ la fuga ad libitum nelle filosofie orientali e la mercificazione dell’Oriente – e una buonissima musicalità. Inoltre indaga sulle abitudini quotidiane in bilico tra l’essere e l’apparire che danno spesso un’immagine falsata della propria vita.
Faccio i complimenti a tutto lo staff per il buon prodotto che secondo me, oltre ad insegnare tante cose, sarà anche un bel tormentone!”.
Chiudiamo questa intervista, con un occhio di riguardo per la nostra città: cosa pensi in generale della scena musicale catanese?
“Catania ha sfornato artisti ed autori che sono rimasti e rimarranno per sempre nella storia… il nostro bagaglio musicale è immenso! Non solo Catania, ma tutta la Sicilia è parte fondamentale della musica italiana, basta fare i nomi (tralasciando la bellezza e maestosità della musica classica) di alcuni cantanti ed autori nazionali nati in nella nostra isola: Franco Battiato, Gianni e Marcella Bella, Carmen Consoli, Giuni Russo, Gerardina Trovato, Silvia Salemi, Fiorello, Mario Venuti, Luca Madonia, Roy Paci, Sugarfree, Giusy Ferreri, Malgioglio, Frank Sinatra, Mario Biondi, Rosa Balistreri, Umberto Balsamo, Giuseppe Anastasi, Angelo Avarello, Beans, Giovanni Caccamo, Francesco Cafiso, Kaballà, Kunsertu, Tinturia, Il Volo ecc. Ne dimenticherò tanti e chiedo in anticipo scusa… anzi ora che ci penso ho dimenticato di mettere Rory Di Benedetto essendo ormai negli archivi storici del Festival di Sanremo come uno degli autori che ha vinto la sezione giovani!” .