Sono migliaia le persone che in occasione della festa di Sant’Agata raggiungono la città etnea. Si tratta di un appuntamento non solo con la fede, ma anche con la tradizione e il folklore. Per le vie di Catania così non abbiamo solo il fercolo della Santuzza, ma una presenza molteplice di persone che partecipano alla festa come “spettatori” o protagonisti, basti pensare ai portatori delle candelore, a chi indossa il sacco e alle ‘ntuppatedde.
[Best_Wordpress_Gallery id=”218″ gal_title=”Laltra Sant]L’uomo e la sua fede sono, dunque, i veri protagonisti della festa accanto alla Patrona della città, Agata. Sono questi gli elementi che hanno avviato il progetto fotografico “L’altra Sant’Agata”, sviluppato dal fotografo Mario Luca Testa negli ultimi giorni. Si tratta di un fotoreportage che non si pone come semplice documentario della festa, ma come documentario dell’aspetto antropologico di questa.
A LiveUnict, Mario Luca Testa ha gentilmente offerto i suoi scatti e parlato del suo progetto: “Questo dedicato alla festa di S. Agata è un piccolo reportage che pone l’attenzione sull’aspetto antropologico di una tradizione che si rinnova ogni anno, dialogando con le sofisticazioni del tempo presente. Quando la Santuzza è tra la gente, accade che le ombre lunghe della spettacolarizzazione cadono sugli ultimi, accade che la luce di rimbalzo pone in risalto oggetti, dettagli, occhi e gesti che hanno tutto il desiderio di essere raccontati. Quello che ne emerge sono contrasti forti, a tratti incomprensibili. Mi sono mosso dalla provincia in direzione di Sant’Agata per dare risposta a un mio quesito “perché?”. Riguardando il lavoro fatto, la domanda è sempre la stessa, non per mancanza di risposte, ma per la scoperta di nuove cose. Forse il segreto di tanta costanza di devozione sta proprio in questo, la ricerca continua di qualcosa di immenso e di inspiegabile”.