Catania, città dall’immenso patrimonio storico e culturale, si trova oggi a fare i conti con una triste realtà: monumenti di grande valore, che in altre città sarebbero attentamente curati e valorizzati, restano qui trascurati, circondati dal degrado e spesso oscurati dalla sporcizia. L’ultimo caso segnalato alla pagina Lungomare Liberato dai cittadini riguarda la Torre del Vescovo, una testimonianza architettonica del 1300, che versa in condizioni a dir poco sconcertanti. Questo gioiello medievale, invece di essere ammirato e apprezzato, si ritrova circondato da cumuli di rifiuti, auto parcheggiate e spazzatura abbandonata.
Torre del Vescovo: simbolo del degrado cittadino
In una città ideale, i monumenti storici sono punti focali di bellezza e cultura: puliti, illuminati da luci artistiche e privi di ingombri che ne impediscono la fruizione. A Catania, però, molte di queste bellezze restano ignorate e lasciate all’abbandono, soffocate da parcheggi disordinati e in balia di incivili, che contribuiscono al degrado senza mai temere sanzioni.
La Torre del Vescovo, con le sue origini che risalgono al Trecento, è un simbolo della memoria storica di Catania. Tuttavia, invece di essere apprezzata come tale, appare soffocata dall’incuria. Le segnalazioni dei cittadini evidenziano il loro desiderio di vedere i monumenti catanesi valorizzati, mantenuti in uno stato degno della loro importanza e capaci di richiamare l’attenzione dei turisti.
L’appello dei cittadini catanesi
Molti cittadini si chiedono come mai, in una città ricca di bellezze artistiche, le risorse non siano sufficienti per mantenere puliti i monumenti o per installare telecamere di sicurezza e sistemi di illuminazione artistica. In altre città italiane, i centri storici sono considerati gioielli da esibire e conservare, ma a Catania questi angoli di storia vengono spesso ignorati o, peggio, lasciati a se stessi.
I catanesi sono stanchi di vedere la loro storia e la loro città soffocata dalla spazzatura. Le foto e le denunce, che circolano sui social media, riflettono una frustrazione crescente e un desiderio comune di cambiare le cose.













