Per noi italiani, si sa, Agosto è sinonimo di vacanza da quando ne abbiamo memoria. Ma come sono cambiate le vacanze del Bel Paese negli anni? Un quadro dettagliato e storicamente onesto che ripercorre l’estate italiana dal post boom economico fino ai nostri giorni.
L’Italia del benessere
Dopo la seconda guerra mondiale e con il boom economico le tasche degli Italiani si riempiono velocemente: stipendio regolare e ferie pagate, spesso per un intero mese. Gli italiani scelgono tutti la villeggiatura, ampie terrazze sul mare e stabilimenti affollati.
Nel 1959 però, solo il 13% degli italiani poteva andare in vacanza, mentre negli anni 60’ circa il 20%. Per chi infatti non aveva paesi d’origine o parenti in campagna, la vacanza restava un sogno: si stava in città e tutt’al più si mandano i ragazzini in colonia. Le grandi aziende con un buon welfare mettevano a disposizione le colonie per i figli dei dipendenti e non.
I viaggi erano un miraggio e un lusso che solo i figli degli aristocratici potevano permettersi, a metà degli anni ‘60 si arriva poi ad un consumo di massa grazie al boom delle vetture e alla cosiddetta “vacanza in automobile”, che diventava finalmente accessibile al ceto medio: nel 1964 sono quasi 5 milioni le auto sulle strade italiane.
Negli 70-80, invece, si respira un’aria nuova, di rivoluzione e libertà, ma le mete preferite dagli Italiani restano le stesse: quelle balneari, con l’aggiunta del campeggio per i più avventurosi. A partire dagli anni ‘80 con l’arrivo dei tour operator e i pacchetti all-inclusive, le vacanze diventano sempre più internazionali, si intensificano i viaggi verso l’estero, Spagna e Francia diventano le mete preferite, seguono Stati Uniti ed Egitto. Gli italiani cambiano quindi le loro abitudini, le vacanze di un mese si dimezzano in due settimane da passare in qualche villaggio, o struttura alberghiera.
Gli anni ‘90 e la crisi dei primi anni 2000
Negli anni 90 gli italiani preferiscono comunque restare in patria, i voli aerei erano ancora abbastanza costosi, le ferie si riducono, le aziende chiudono solo il mese d’agosto e non c’è più spazio per la villeggiatura degli anni precedenti! La maggior parte sceglie una o due settimane di vacanze in hotel, arrivano i soggiorni low cost con l’avvento di internet.
La crisi dei primi anni duemila mette in difficoltà il potere d’acquisto degli italiani, che riducono i soggiorni brevi del 18,7%. C’è però un dato importante, che non bisogna tralasciare: quasi il 50% delle famiglie italiane vive con, circa, 1900 euro al mese, e il 14, 6% di questi non arriva a fine mese. Sono loro che hanno dovuto, per forza, adeguarsi alle nuove regole, riducendo i soggiorni brevi e diminuendo il budget familiare.
Nel 2011 l’interesse per l’estero resta alto, soprattutto tra i giovani, meta preferita dei ragazzi italiani e non solo? Ibiza. La destinazione preferita degli italiani resta però l’Italia, anche se, va detto, tra il 1997 e il 2010, la quota di turisti che hanno scelto le località turistiche interne è passata dal 21,6% al 21,2%, mentre quella di chi ha scelto l’estero è salita dal 4,7% al 5,9%.
Tra le destinazioni nazionali più amate ci sono cinque regioni del nord, ovvero Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Liguria, due del centro , Toscana e Lazio, e tre del sud: Campania, Sicilia e Puglia. Il quadro è leggermente cambiato dagli anni ’90, in cui la Calabria figurava tra le prime dieci destinazioni, mentre oggi è rimpiazzata dalla Puglia.
Le vacanze di oggi, i dati dell’estate 2024
Secondo i dati dell’osservatorio Findomestic il 92% degli Italiani a giugno aveva già programmato le proprie vacanze estive: Il 41% degli intervistati partirà per una settimana, mentre il 27% solo per qualche weekend. La percentuale di chi invece andrà in vacanza per due settimane resta stabile, un solido 30%. L’8% della popolazione però non andrà in vacanza, a causa della diminuzione del proprio reddito. Il mare resta la meta prediletta da sempre, seguono le città d’arte e la montagna.
Come si difendono però gli Italiani dalla crescita dei prezzi e il calo del potere d’acquisto? Si cerca di fare “ferie intelligenti”: il 72% cercherà di spendere il meno possibile, il 69% eviterà le mete più ambite e il 65% ha prenotato con largo anticipo per risparmiare, evitando nel 59% dei casi i periodi più centrali.
In totale, tirando le somme, il 76% degli Italiani si prenderà un momento di vacanza. Le destinazioni per il periodo estivo si confermano allineate all’estate 2023 con l’Italia in primissima posizione con il 66% delle preferenze, l’Europa al 19% e l’Extra Europa all’8%. Completano il quadro i viaggiatori che hanno scelto la crociera (2%) e la quota residuale del 5%, a fine giugno, non ha ancora scelto la destinazione.
Un confronto generazionale
Quindi insomma, gli Italiani cercano di non rinunciare alle vacanze, nonostante i prezzi che crescono di anno in anno; secondo i dati Eurostat una famiglia su tre non può permettersi una vacanza al mare di una settimana, il consumo medio per una famiglia di 4 persone è infatti circa di 6.300 euro, in montagna 4.600euro, costi senza dubbio non accessibili a tutti!
Dal lungo soggiorno estivo degli anni ’50 ai fine settimana low cost di oggi è passato molto tempo. La rivoluzione tecnologica ha trasformato anche il mondo dei viaggi, grazie alle grandi piattaforme online che offrono le migliori tariffe per voli, alloggi e appartamenti, anche nei luoghi più remoti. Ora, ogni destinazione è facilmente raggiungibile e le offerte a basso costo permettono a chiunque di esplorare mete lontane e vivere esperienze straordinarie in tutto il mondo, rendendole più accessibili e inclusive.
La villeggiatura resterà dunque per qualcuno indubbiamente un dolce ricordo, ma la fortuna di poter conoscere nuove culture, nuove lingue, nuovi luoghi e poter ampliare i nostri orizzonti così facilmente non va di certo sottovalutata.