La risposta di Parigi, e quindi della Francia, non si fa attendere. Dopo gli attentati di venerdì sera, la capitale dell’autoproclamato Stato Islamico, dove sono anche stati addestrati i kamikaze degli attacchi di giorno 13 novembre, sono stati bersaglio dei raid di Parigi. Distrutti i centri di comando di Daesh, di addestramento, reclutamento e depositi di munizioni. Il ministro dell’Interno Cazanueve ha asserito: “No ai luoghi in cui si predica l’odio”.
Secondo quanto riferito dall’intelligence irachena, gli attentati francesi sono stati ordinati dallo stesso ‘Califfo nero’ Al-Baghdadi. Bombardamenti a pioggia, “almeno 30 nelle ultime ore” secondo attivisti anti-Isis, si sono abbattuti su Raqqa. I jet hanno centrato il centro di comando di Daesh, due centri di addestramento, un altro di reclutamento e depositi di munizioni. Bombe anche sul polo petrolifero di Dayr az Zor, attraverso il quale i jihadisti riescono a garantirsi milioni di dollari di proventi nel traffico illegale di petrolio. In tutto, la Francia ha colpito 20 obiettivi. Una missione avvenuta in coordinamento con le forze Usa attraverso dieci cacciabombardieri francesi decollati simultaneamente da Giordania e Emirati Arabi Uniti.