Il Monastero dei Benedettini è un luogo di cultura, di storia e…di parcheggiatori abusivi. Chi frequenta la zona sa bene che piazza Dante e le vie circostanti sono occupate da signori che per “professione” dirigono il traffico e ti “concedono” gentilmente di parcheggiare, in cambio di soldi, sul suolo pubblico.
Vittime del pizzo sono anche i migliaia di studenti che frequentano quotidianamente la sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche. Una studentessa dell’Università di Catania ha quindi deciso di lanciare una campagna per sensibilizzare i cittadini e la stampa.
“Piazza Dante è diventata terra di nessuno! Non siamo tutelati e in più stiamo distruggendo una delle piazze più belle di Catania con parcheggi selvaggi degni di un quartieraccio di periferia”, spiega Laura Trovato, studentesse di Lettere, che ha pensato di realizzare un video in cui parla del problema e ha lanciato gli hashtag #monasteroabusivo #noncisto, in modo che tutti possano aderire e contribuire.
Dopo la notizia di una nuova aggressione da parte dei parcheggiatori di piazza Dante, sono stati tanti gli studenti che hanno raccontato che, per evitare di essere minacciati dal parcheggiatore di turno, posteggiano l’auto alla stazione centrale o a centinaia di metri dal Dipartimento, per poi spostarsi a piedi. Il problema dei posteggiatori abusivi è molto esteso nel Comune di Catania, così come nel meridione, e a farne le spese sono anche gli studenti. Al di là del Monastero dei Benedettini, anche nella Cittadella universitaria i ragazzi devono pagare il pizzo.
“Dovremmo parlare più spesso – spiega Laura Trovato – e in più dovremmo tutti evitare di pagarli, però bisogna essere disposti a rischiare qualcosa e mi riferisco a danni allucinanti che hanno fatto ad amici miei proprio davanti il monastero. Se tutti pensiamo che ‘tanto la responsabilità non è nostra, io pago il posteggiatore’, non si va da nessuna parte. Ci vorrebbe un misto tra senso civico personale e sensibilizzazione”.
“Non vi pare il caso di iniziare a muoverci, in quanto studenti, a far notare il problema?”, chiede Laura, invitando gli universitari di Catania. Un video, poche parole, gli hashtag #monasteroabusivo #noncisto e la speranza che tanti aderiscano, proponendo lo stesso video e soprattutto rifiutandosi di pagare.