La Porta della Bellezza è il più grande bassorilievo di arte contemporanea al mondo, alto 8 metri e lungo 500, ma è soprattutto il primo dono monumentale di Antonio Presti e, dunque, della Fondazione Fiumara d’Arte, al quartiere di Librino.
L’installazione è stata inaugurata nel 2009, ma adesso un ulteriore chilometro del cavalcavia del quartiere è stato trasformato con 50 opere d’arte e 100mila formelle di terracotta: donata anche questa dal mecenate Antonio Presti, la Porta delle Farfalle è stata inaugurata il 14 aprile 2023 durante la Giornata della Creatività, dedicata alle scuole e ai licei di Librino.
La Porta delle Farfalle: dono di Antonio Presti a Librino
La Porta delle Farfalle è il frutto di tre anni di impegno, durante i quali 15mila persone sono state coinvolte, tra genitori, bambine e bambini, associazioni del territorio, e oltre 5mila studenti di 20 licei artistici siciliani.
Per parlare del suo dono al quartiere, è intervenuto ai microfoni di LiveUnict Antonio Presti: “Mi sono occupato del progetto della Porta della Bellezza perché sento il cuore che batte per Librino, sento il cuore che batte per le scuole, le associazioni, i bambini, le mamme – ha affermato -. Ormai mi lega un rapporto di affettuosità con il quartiere ed i suoi abitanti ed è per questo che faccio grandi sacrifici per portare avanti questo tipo di progetti, ma ancora questo cuore batte, quindi secondo me questo dono della Porta delle Farfalle, in continuità con quella della Bellezza, era necessario“.
Il progetto
Antonio Presti sottolinea più volte il concetto di continuità, motivo del suo nuovo dono al quartiere: “La porta delle Farfalle è una forma di rispetto che volevo dare alla prima opera che è la Porta della Bellezza – ha detto -. Gli abitanti l’hanno amata, l’hanno custodita, non è stata toccata, quindi la nuova generazione meritava di essere coinvolta dalla continuità e dal completamento di questo progetto, perché adesso è finalmente finito tutto il muro di oltre un chilometro e mezzo, quindi ora le due opere fanno parte del grande museo di arte contemporanea a Librino“.
“Librino è stata scelta in quanto periferia dove manca la visione della bellezza: la grande installazione monumentale, come quella che io ho donato, l’ha restituita ai cittadini. – ha aggiunto -. Ecco, camminare per Librino, come in qualunque altra periferia, e arrivare in un luogo del quartiere dove adesso, grazie all’opera, la bellezza si vede: penso che sia proprio questo la Bellezza stessa. Tanti la hanno capita e compresa, l’hanno amata, hanno partecipato con gioia, quindi penso che l’obiettivo che avevo in mente sia stato raggiunto“.
Le farfalle, un simbolo di trasformazione
Se il progetto iniziale di Porta della Bellezza ha già nel nome il suo scopo ultimo, il tema rappresentato dalla Porta delle Farfalle è un simbolo da interpretare.
“Le farfalle rappresentano un processo di trasformazione, ricostruzione, evoluzione, che si nutre di gratitudine – ha spiegato Antonio Presti -. Sono orgoglioso del progetto: l’impegno, i sacrifici e la fatica sono ripagati dai sorrisi dei bambini e gli abitanti di Librino che ogni giorno attraversano questa Porta che trasmette messaggi spirituali e sociali“.