Un nuovo atto di violenza si รจ verificato stamattina al carcere minorile Bicocca di Catania. Secondo quanto riportato, si รจ trattato di un atto ingiustificato “che ha costretto un poliziotto penitenziario a ricorrere alle cure dei sanitari”. Infatti, un detenuto minorenne avrebbe aggredito un agente della Polizia Penitenziaria, scagliandogli contro un banco. A diffondere la notizia รจ stato il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria attraverso un comunicato per voce del Consigliere nazionale per la Sicilia.
Secondo quanto riportato dal SAPPE, in particolare, il detenuto protagonista della vicenda di stamattina farebbe parte del gruppo di evasi dal carcere Beccaria di Milano dello scorso Natale. Come trascritto nel comunicato, il giovane ha iniziato ad inveire verbalmente con parole offensive nei confronti dellโinsegnantenel corso delle attivitร scolastiche.
A quel punto, lโAgente addetto alla sorveglianza sarebbe intervenuto per cercare di riportare alla calma il detenuto, invitandolo ad uscire dallโaula. Tuttavia, il giovane gli avrebbe scagliato contro un banco scolastico, colpendolo alla spalla e al fianco. Il tempestivo intervento degli altri colleghi ha evitato il peggio. Secondo quanto riportato, il detenuto in questione sarebbe di origini nordafricane.
“Non ci sono piรน parole โ ha dichiarato Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sappe โ per esprimere la nostra amarezza, soprattutto nei confronti delle istituzioni politiche ed amministrative che continuano a sottovalutare la gravissima situazione lavorativa della Polizia Penitenziaria della Sicilia e del settore minorile in particolare. A loro rivolgo lโennesimo appello del Sappe: la Polizia Penitenziaria sta affondando. Qualcuno ci aiuti, ma davvero, non solo a chiacchiere“.
“Da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dallโuniverso penitenziario minorile – ha invece affermato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe –. Catania, Acireale, Beccaria, Torino, Treviso, Bologna, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airolaโฆ abbiamo registrato e continuiamo a registrare, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori dโItalia. Da anni, specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunitร che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che รจ sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo giร dai 15/16 anni di etร e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtร detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il SAPPE, รจ piรน complessa e problematica di quello che si immagina: per questo si dovrebbe ricondurre la Giustizia minorile e di Comunitร nellโambito del Dipartimento dellโAmministrazione Penitenziaria piuttosto che mantenerla come Dipartimento a sรฉ. Anche questa clamorosa aggressione conferma, purtroppo, che avevamo ed abbiamo ragione”.