Catania

Catania, agente aggredito in carcere: l’appello del sindacato

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Catania, ennesima aggressione alla polizia in carcere: l'appello della segretaria regionale Uspp per avere piĆ¹ tutele.

Nel carcereĀ Bicocca di Catania si ĆØ verificato un nuovo caso di aggressione ai danni di un operatore di polizia penitenziaria.Ā Ieri mattina, un detenuto italiano, noto per la sua insubordinazione alle regole della prigione, ha cercato di accedere ai “passeggi” in un momento non autorizzato. Durante il tentativo, ha minacciato e poi aggredito un assistente di polizia penitenziaria, anche dirigente sindacale dell’Unione sindacati polizia penitenziaria. Fortunatamente, il detenuto ĆØ stato rapidamente neutralizzato da altri membri del personale.

La nota dell’Uspp

Queste le parole della segreteria regionale Uspp che chiede, in una nota, provvedimenti che diano maggiore fiducia e serenitĆ  professionale ai poliziotti penitenziari.

Ancora una volta siamo costretti ad intervenire in difesa di poliziotti penitenziari costretti ad operare in condizioni limite per la penuria di uomini e mezzi – si legge in una nota dell’Uspp –, nella piĆ¹ completa indifferenza delle Istituzioni (molto sensibili, invece, in senso garantistico, rispetto ai problemi della popolazione detenuta). Atti di aggressione come questi non possono e non debbono essere considerati semplicemente rischi del mestiere, da annoverare tra gli episodi di ordinaria amministrazione riconducibili al contesto penitenziario” continua poi “da troppi anni lasciati soli ad affrontare lā€™impari lotta, e in numero progressivamente ridotto rispetto alle crescenti necessitĆ  che il settore della sicurezza, allā€™interno degli Istituti penitenziari, esige“.

Non puĆ² piĆ¹ tollerarsi lā€™inerzia da parte della direzione generale – prosegue ancora l’Uspp –, lā€™assenza totale di concrete soluzioni che fungano da deterrente per chiunque osi utilizzare forme di aggressione verbale e/o fisica nei confronti della polizia penitenziaria. Lā€™ennesimo, gravissimo episodio di aggressione nelle carceri siciliane, costituisce, in ogni caso, solo un piccolo spaccato delle offese, minacce e atteggiamenti prevaricatori da parte di taluni soggetti detenuti posti in essere quotidianamente a danno degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria. I poliziotti penitenziari sono stanchi di subire le inefficienze del sistema penitenziario e, del sistema Giustizia: forte ĆØ la richiesta, da parte di questa organizzazione sindacale, di inasprire le sanzioni in vigore per chi aggredisce, offende o minaccia un appartenente alle forze di polizia, come del resto si attendono risposte concrete rispetto alle prossime assegnazioni di personale per garantire almeno il personale che decide di andare in quiescenza“, continua cosƬ la segretaria.

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Alla politica locale, regionale e nazionale si rivolge una pressante richiesta di doveroso intervento, a tutela dellā€™incolumitĆ  di chi quotidianamente ĆØ costretto ad assistere alla deriva degli alti ideali posti alla base dellā€™ordinamento penitenziario, sviliti da unā€™impotenza e da una cronica carenza di mezzi tali da impedire lā€™attuazione dei nobili principi sanciti dalla Costituzione” conclude la nota.


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