La Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, intervistata da Skuola.net, conferma che a breve giungeranno rilevanti novità legate al test d’ingresso di Medicina.
“Siamo pronti con l’atto che ne spiega tutti gli aspetti pratici – ha continuato la Ministra – non ci vuole una legge. È un decreto che dipende dal Ministero. Credo di fare in tempo a farlo“. Aggiunge però che ogni decreto può essere soggetto a modifica dal futuro governo nazionale.
Si punterebbe, in particolare, ad associare la prova all’orientamento dei futuri camici bianchi.
“Di fare un percorso unico – ha aggiunto Messa – attraverso dei test somministrati negli ultimi anni del percorso scolastico, più volte, fino a 4 tentativi, per far capire ai ragazzi se è quella la loro strada“.
Una volta sostenuti i test gli aspiranti medici potranno scegliere quello sostenuto con il punteggio migliore per la formazione delle graduatorie.
In questo modo non si temerà più il test, risulteranno chiari gli eventuali errori commessi e si forniranno più possibilità. Si capirà davvero, inoltre, se il corso di laurea in Medicina è davvero il percorso adatto.
Al tempo stesso, secondo quanto assicurato da Messa, si garantirà “un numero adeguato di ingressi“.
Molti studenti chiederebbero anche per l’introduzione di quiz e corsi di preparazione all’interno degli stessi programmi scolastici.
“Abbiamo messo a disposizione, grazie alle università – ha dichiarato la Ministra – dei corsi a cui si può partecipare sia a distanza che con un po’ di frequenza. Ma, anche grazie ai fondi per l’orientamento messi a disposizione dal PNRR, si può fare di più. Cercheremo di arrivare in tutte le scuole per parlare agli studenti, non solo per dare informazioni ma soprattutto per aiutarli a scegliere”.
Il Test Medicina 2022
Nel frattempo il 6 settembre 2022 si terranno i Test d’accesso ai corsi di laurea in Medicina per il nuovo anno accademico. Quest’anno si assisterà già a delle novità: cambiano i questionari e si riserverà maggiore attenzione alle materie disciplinari che caratterizzano i corsi di laurea e meno domande su logica e cultura generale.
“Sono materie talmente vaste – ha continuato Maria Cristina Messa – che possono dare luogo a domande un po’ strane, quelle che poi i giornali riportano il giorno dopo come impossibili da risolvere. Abbiamo voluto dare la possibilità ai ragazzi di rispondere a quello che è presente sui testi su cui si preparano, senza dover andare a fortuna“.