Green pass: questo è un giorno importante, e non solo per l’introduzione di nuovi obblighi. Di fatto da oggi, giovedì 20 gennaio, la certificazione “base” (almeno) sarà lo strumento necessario per usufruire dei servizi alla persona. Si fa riferimento, in particolare, a barbieri, parrucchieri, estetisti.
Green pass, nuova stretta: dove è obbligatorio da oggi
Inoltre, proprio nel corso delle prossime ore, il Presidente del Consiglio Mario Draghi dovrebbe firmare un nuovo importante Dpcm: questo chiarirà a quali negozi e servizi sarà possibile accedere senza l’ormai celebre certificazione, a partire dal prossimo 1° febbraio. Tuttavia sono già emerse indiscrezioni a riguardo.
Green pass: dove non servirà?
Secondo quanto emerso finora e riportato da Il Corriere della Sera, in primo luogo gli italiani dovrebbero poter fare a meno della certificazione per comprare generi alimentari. L’ingresso libero dovrebbe riguardare sia i negozi al dettaglio che i supermercati. Rientrerebbero nella lista di negozi senza obbligo di pass anche quelli che vendono surgelati e bevande, le pescherie, i rappresentanti di ittica e i mercati rionali.
Anche per l’acquisto di farmaci e prodotti per la cura per il corpo non dovrebbe risultare necessaria la certificazione verde. Si dovrebbe poter entrare senza Green pass anche in:
- parafarmacie;
- negozi che vendono i prodotti igienico-sanitari (anche deodoranti, bagno schiuma, shampoo);
- ottici.
La certificazione verde, al contrario, dovrebbe servire per entrare e acquistare in negozi di cosmetica.
Inoltre, secondo le ultime indiscrezioni, la certificazione non dovrebbe essere obbligatoria per:
- accedere ad edicole all’aperto (ma dovrebbe occorrere nelle librerie);
- accedere a negozi che vendono generi alimentari e prodotti per la cura degli animali;
- acquistare carburante o prodotti per il riscaldamento (quali, per esempio, legno o pellet).
Per i tabaccai, invece, potrebbe servire il Green pass “base”.
Cosa cambia dal 1° febbraio?
Si ricorda che, a partire dal primo giorno di febbraio, l’obbligo di certificazione sarà esteso a “pubblici uffici, ai servizi postali, bancari e finanziari”, oltre che a tutti gli altri negozi non indicati dal nuovo Dpcm.