Negli ultimi giorni la notizia più discussa è senz’altro il caso vacanze studio: molti giovani studenti sono rimasti bloccati a Malta o a Dubai, a causa del Covid-19. Erano partiti con l’entusiasmo che si ha a quella giovane età, ma si sono trovati costretti a fare rientro anticipato in Italia o, nel peggior dei casi, a essere isolati in strutture a loro riservate a causa della positività al virus.
Dopo i focolai scoppiati sull’isola, Malta ha adottato misure restrittive più importanti e disposto la chiusura delle scuole di lingua. Ciò ha comportato l’annullamento dei viaggi studio, uno dei requisiti principali per frequentare un corso di lingua nel paese ospitante.
Tra gli studenti bloccati all’estero c’è anche Elisa, che ha raccontato ai microfoni di LiveUnict cosa sta accadendo e quale sia la situazione che sta vivendo.
Vacanza studio: l’evoluzione in uno scenario “disastroso”
“Effettivamente eravamo consapevoli che questo potesse succedere – dichiara Elisa, studentessa rimasta bloccata a Malta -, ovviamente abbiamo sempre sperato che non accadesse. Quando ho scoperto di essere positiva ero abbastanza turbata dalla situazione, ora invece sono più serena”.
Tuttavia, alcuni giovani erano consapevoli del rischio in cui potevano incombere, considerando il periodo difficile che il mondo si trova ad affrontare da più di un anno. Però, le precauzioni adottate, come l’arrivo del green pass, hanno fatto ben sperare riportando alla riapertura delle frontiere e al riavvio delle vacanze studio, rimaste bloccate lo scorso anno per via dell’emergenza sanitaria.
“Il 25 giugno sono partita da Roma e da lì è cominciata la mia vacanza studio a Malta – racconta Elisa -. Il 7 luglio ho cominciato a sentirmi stanca e ad avere i primi sintomi, come mal di gola, tosse e mal di testa, sono tornata in hotel prima della fine delle lezioni con le mie due compagne di stanza e altre ragazze. Tornate in hotel ci hanno sottoposto al tampone rapido a cui sono risultata positiva, insieme ad altri ragazzi, da quel momento hanno messo tutti in quarantena.
Dai primi sintomi alla quarantena
Le vacanze studio, principalmente, sono composte da ragazzi di fasce di età comprese tra i 14 e i 17 anni, dunque si tratta di ragazzi minorenni. Tuttavia, alcune situazioni, a volte non è semplice affrontarle lontani dalle proprie famiglie e soprattutto a questa tenera età.
“Non appena scattato l’allarme hanno messo subito tutti in quarantena – spiega Elisa – e il giorno dopo hanno effettuato a tutti il tampone rapido, e alcuni di noi sono risultati positivi”
“Ovviamente all’inizio non l’ho presa particolarmente bene – spiega Elisa -, perché essendo lontana da casa non avevo i miei genitori vicino. Ma attualmente, mi ritengo fortunata poiché non ho sintomi e sto bene”.
“Inizialmente avevano messo tutti in quarantena – continua Elisa – e due giorni dopo ci hanno spostato in un hotel più adatto a questa situazione, l’hotel si trova sempre a Malta. In quest’ultimo hanno diviso i positivi dai negativi in stanze da due persone. Pur essendo una situazione molto critica, siamo molti seguiti e abbiamo il supporto dei membri dell’agenzia con cui siamo partiti. Adesso, attendiamo giorno 20 luglio per fare il tampone di verifica e sperare di essere negativi per poter rientrare in Italia”.
Vivere tra quattro mura
Elisa, la ragazza attualmente in quarantena a Malta in seguito a tampone molecolare positivo, ai microfoni di LiveUnict racconta anche come si svolgono le sue giornate tra quattro mura di una camera di hotel. “Noi stiamo in camera tutto il giorno perché giustamente essendo positivi non ci possiamo allontanare dalla stanza. Per quanto riguarda i viveri, sono proprio i ragazzi che lavorano in hotel a portarceli fino in stanza e lasciarli dietro la porta. Durante le giornate, purtroppo non abbiamo nulla da fare se non videochiamarci tra di noi compagni, fare sport o giocare a carte”.