Nel corso delle scorse ore, il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha assegnato la Candelora d’oro 2021 all’Arcivescovo della città, monsignor Salvatore Gristina.
“Con la consegna della Candelora d’oro all’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina si compie un gesto di rispetto e sincera gratitudine nei confronti di una persona che ha servito la nostra città, la nostra provincia, la comunità cattolica per 19 anni – ha dichiarato Pogliese – , un ruolo che ha svolto con grande garbo, con la forte propensione al dialogo e al costante confronto per la crescita collettiva”.
La cerimonia di consegna della Candelora d’oro per il 2021 ha avuto luogo all’interno del salone Bellini di Palazzo degli Elefanti: presenti poche autorità civili e religiose.
“Lei – ha aggiunto il sindaco – ha sempre dimostrato grande lealtà e vicinanza alla nostra città nei momenti belli e in quelli brutti, una comunità che ha servito con discrezione e garbo. E oggi mi sembra doveroso anche ricordare il commendatore Maina, che non è più con noi, una persona che oggi sarebbe stata molto felice di vivere insieme a noi questo momento.
Caro Arcivescovo – ha concluso Pogliese – con questo gesto l’intera città di Catania la ringrazia per questi lunghi e intensi 19 anni di servizio svolti nell’interesse esclusivo della nostra città e dei suoi cittadini”.
Particolarmente felice e visibilmente emozionato Monsignor Gristina ha ringraziato il sindaco Pogliese.
“Per me – ha detto l’Arcivescovo – è un momento significativo, un riconoscimento all’impegno della nostra comunità, alla buona volontà che stiamo mettendo tutti in questo periodo di difficoltà e Sant’Agata sarà contenta di vederci tutti impegnati, secondo le nostre responsabilità, nel contribuire al bene della comunità. Osserviamo quindi tutte le prescrizioni che ci vengono date e il Signore e la nostra santa Patrona ci aiuteranno a superare questa pandemia.
Questo riconoscimento – ha aggiunto Monsignor Gristina – certo è anche alla mia persona, alla mia comunità ecclesiale, dico grazie anche ai miei genitori, alla mia famiglia, ai miei compaesani del paese di Sciara e a tutti coloro che mi hanno aiutato a crescere. Le radici sono molto importanti nella nostra vita, ci assicurano continuità, fecondità, è il Signore che ci conduce, facendo sviluppare quello che egli stesso ci dà all’inizio. Così è stato per Sant’Agata che ha fatto lievitare quello che aveva ricevuto, il dono della vita, il dono di essere cristiana. Quello che ho fatto, nell’esercizio dell’umiltà, in tutti questi anni l’ho fatto con gioia”.
Subito dopo il sindaco e l’Arcivescovo si sono spostati nell’atrio d’ingresso di palazzo degli elefanti per la tradizionale accensione della lampada votiva, segno tangibile di vigile preghiera dei devoti e dei cittadini verso la Santa patrona Agata.