Con la sentenza depositata ieri, la Corte dei Conti per la Regione Siciliana ha ufficialmente condannato il professore di materie d’ingegneria Sascia Canale, a risarcire l’Università di Catania con una cifra di più di 98.000 euro.
L’ormai ex professore, oggi in pensione, durante il periodo d’insegnamento tra il 2013 e il 2015 avrebbe svolto, al di fuori dell’Ateneo catanese, incarichi di consulenza, di amministratore delegato e infine di presidente di una società per azioni.
Ciò è stato ritenuto incompatibile con il contratto stipulato presso l’Università: come sottolineato dal Giudice d’appello durante la sentenza, “il professore con rapporto di lavoro a tempo pieno non può svolgere alcuna attività diversa da quella istituzionale, non autorizzabile per l’assoluta incompatibilità con lo status di pubblico dipendente, pena la perdita del diritto alla relativa indennità”.
Così, il professor Canale dovrà ora restituire tutta l’indennità percepita tra il 2013 e il 2015, quantificata in più di 98.000 euro, considerata indebitamente corrisposta per l’accertata violazione dell’obbligo di esclusività.