Nel 2020 l’idea di una giornata trascorsa senza toccare il nostro cellulare risulta essere assurda. Tuttavia, nel corso dell’anno celebre per la triste diffusione del Coronavirus, sarebbe meglio rivedere le nostre abitudini potenzialmente pericolose.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita), ha esposto i rischi di un uso spropositato degli smartphone in un momento così delicato. Perché? Sembrerebbe che gli schermi di tali dispositivi possano facilmente trasformarsi in mezzo di diffusione del nuovo virus.
“Gli smartphone possono essere un ricettacolo di tanti microrganismi, quindi anche del Coronavirus -spiega Bassetti-. Meglio pulirli per bene ogni giorno e anche più spesso, se si è stati in luoghi o spazi dove c’è stato un caso di Coronavirus”.
L’esperto ha indicato, inoltre, i metodi utili per rendere puliti e, dunque, innocui gli oggetti da noi più amati.
“È risaputo che il 90% delle persone, soprattutto i giovani, non pulisce mai il proprio cellulare – conclude Bassetti – Mentre basta poco: ad esempio il Vetril con un panno umido. L’alcol denaturato non è un disinfettante, ma un batteriostatico quindi non uccide i germi, li essicca temporaneamente. Se si vuole si può usare l’alcol etilico al 70%, elimina completamente i germi e possiamo di nuovo usare il nostro cellulare senza problemi”.